Super allevamento di polli arriva il sì della Provincia

VITTORIO VENETO. È possibile allevare più di mezzo milione di polli senza creare disagio a chi abita nei pressi dell’azienda agricola? Certo che sì, basta constatare quanto accade ormai da anni al civico 71 di via Liguria, a San Giacomo, dove Leonardo Rizzo conduce uno storico allevamento (di ben sette capannoni) che ha appena ricevuto dalla Provincia una “autorizzazione integrata ambientale” per la quale aveva chiesto il riesame.
È curioso constatare, nell’ambito della pratica, che ben 35 sono le pagine di prescrizioni che riguardano, tra l’altro, il benessere dei poveri polli destinati comunque al macello. Sono 4/5 all’anno i cicli produttivi, ciascuno dei quali da 138 mila capi. I pulcini, che nascono altrove, vanno accasati nel più breve tempo possibile, mettendo in conto soprattutto tempi rapidi contro la disidratazione. L’umidità non dev’essere eccessiva e la temperatura ambientale non deve superare i 25 gradi. Le raccomandazioni igienico-sanitarie accompagnano tutta la crescita dell’animale; si prevede, ad esempio, che le ore di luce siano almeno 20 in una giornata e che la quota restante sia di buio. Le galline vanno al macello, di media, dopo 40 giorni, i polli dopo 55. Prima di procedere alla cattura l’azienda deve adottare alcuni accorgimenti: ad esempio togliere il mangime 10 ore prima della macellazione, mentre gli abbeveratoi vanno rimossi all’ultimo momento. La normativa sul benessere animale prevede che sia possibile allevare fino ad una quantità di 33 kg al metro quadro. Nel rispetto dei requisiti richiesti dalla normativa sarà possibile arrivare a 39 kg.
Norme precise sono previste per quattro linee di abbeveratoi “a goccia” per ogni capannone, ciascuno dei quali sarà dotato anche di otto irrigatori mobili per il periodo estivo. Due le linee di alimentazione con mangiatoie “a tazze a bordo riverso anti spreco”. Un allevamento di queste dimensioni consuma in un anno ben 2664 tonnellate di mangime e utilizza 136 tonnellate di truciolo vergine come pavimentazione. Ben 1400 i litri di disinfettante e 285 quelli di sanificante usati in un anno. 30 mila circa gli animali che muoiono ogni anno. Problemi di inquinamento? Nessuno, a leggere la relazione che accompagna l’atto licenziato dalla Provincia. L’abitazione più vicina, d’altra parte, si trova alla distanza di 150 metri, mentre il torrente Crevada scorre a 350 metri dal sito.
«L’azienda Rizzo è storica, io l’ho seguita anche professionalmente nella mia attività all’Usl e posso confermare che anche le produzioni più delicate e complesse si possono svolgere nella compatibilità ambientale», dichiara il sindaco Antonio Miatto. —
Francesco Dal Mas
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