Sulle pendici del Grappa, paradiso del volo libero
Deltaplani e parapendii da tutta Europa per la gara di Pasqua. Sindaci e associazioni: «Una stagionalità che dura dieci mesi»

Sessantamila presenze all’anno, una stagionalità di dieci mesi, indotto sulle decine di milioni di euro: e tutto questo grazie al volo libero, ovvero deltaplani e parapendii, di cui Borso del Grappa è ormai indiscussa capitale europea. L’occasione per fare il punto della situazione è data dal Trofeo Monte Grappa, che tra qui e Romano d’Ezzellino come rampe di partenza (l’atterraggio invece avviene sempre a Borso) vede in gara ben 230 piloti - 150 di parapendio, 80 di deltaplano - provenienti da tutta Europa. E con loro, gli accompagnatori, che hanno deciso di passare le vacanze di Pasqua sulle falde del monte sacro alla Patria e che hanno approfittato del biketour e a Pasquetta della Camminata di Dante o del GustaGiro.
Ieri l’inaugurazione del Testival, una vera e propria fiera delle attrezzature per il volo libero, cui hanno aderito 12 espositori di famosi brand del settore. Ma anche un momento dove si è riflettuto non solo sulle opportunità del volo libero, a partire dall’evento internazionale dell’ Asd Volo Libero Montegrappa, che ogni anno stacca novemila Fly Card, una specie di skipass di durata variabile (anche per un intero anno) per i servizi logistici di chi vola.
«Per un comune di seimila abitanti come il nostro - spiega il sindaco Flavio Dall’Agnol - il volo libero rappresenta una grande ricchezza. Attualmente siamo in grado di dare una risposta esauriente agli appassionati, ma vogliamo fare meglio: da qui i lavori per allargare il parcheggio presso il Garden Relais e la pista di atterraggio. Ci piacerebbe anche attrezzare meglio le aree di decollo, ma purtroppo dobbiamo fare i conti su un’area protetta che limita molto gli interventi». «Sul volo libero c'è una unità di intenti che va al di là dall'appartenenza della provincia», dice il sindaco di Romano d'Ezzelino, il Comune vicentino limitrofo, Simone Bontorini.

Poi la presidente dell’Ipa Terre Asolo e Monte Grappa Annalisa Rampin: «Queste iniziative testimoniano la potenzialità di essere diventati Mab Unesco». Mentre per il consigliere provinciale Claudio Sartor, qui in rappresentanza del presidente Stefano Marcon, «il nostro è un territorio che può dare tantissimo in termini di sport e turismo sostenibile». Già, ma grandi numeri e sostenibilità possono andare d’accordo? Emanuele Reginato del consorzio Vivere Il Grappa è convinto di sì: «È sostenibile se strutturato, se vengono creati servizi e infrastrutture che limitano l’impatto. Non pensiamo solo al volo libero, ma anche ai percorsi cicloturistici, alle camminate. Serve rendere il Grappa più accessibile e limitando l’accesso alle auto».

E qui viene naturale rispolverare una vecchia idea, che però è molto attuale da quando la sostenibilità è diventata un concetto fondamentale, ovvero un impianto a fune, «Pensiamo ad una ovovia con cui sia possibile trasportare le attrezzature per il parapendio e/o la bicicletta per portare in quota sportivi e turisti: in questo modo ci sarebbe la possibilità di creare percorsi liberi dal traffico sul massiccio, ma anche non intasare le strade di accesso».

Due le ipotesi: una linea Crespano-Cima Grappa e una Romano d’Ezzelino-Valle di Santa Felicita. «Sono i due punti di maggior accesso al Grappa - continua Reginato - ma gli impianti devono anche tener conto di non costituire un ostacolo per il volo libero, visto che abbiamo questo grande dono naturale delle correnti ascensionali». —
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