Suem, i medici “adottano” il piccolo Aurelio

CRESPANO. La storia di Aurelio, un bimbo africano di appena 8 mesi, che ha commosso i volontari del 118 Suem di Crespano. A raccontarla è lo stesso direttore sanitario del 118, Aurelio Tommasi, rientrato da qualche giorno da una missione umanitaria in Angola. E proprio il medico nel suo ultimo viaggio in Africa ha trovato il bimbo che porta il suo stesso nome ed è nato nel suo stesso giorno. Una storia che ha subito commosso i volontari dell’Imet onlus che adesso si stanno mobilitando per portare in Italia il piccolo Aurelio e trovare una famiglia che voglia adottarlo. «Due giorni dopo il mio arrivo in Angola», racconta Tommasi, «Una missionaria lo aveva trovato abbandonato dai genitori». Il piccolo in condizioni di salute molto gravi è stato trasferito in un orfanotrofio. Con medicinali di fortuna Tommasi lo ha curato contro la bronchite e la malaria. «Non avevo altre scelte: dovevo salvargli la vita» , dichiara il medico, «oppure sarebbe morto tra le mie braccia purtroppo come succede a moltissimi altri bimbi in Africa». Il bimbo è l’ultimo di 10 fratelli di una coppia angolana, tra questi c’è Manuel un bambino di 8 anni che il medico assieme ai volontari ha adottato un anno fa. «Sarebbe bello portarlo in Italia», ammette Tommasi, «Così i due fratelli potrebbero riabbracciarsi e stare vicini». E intanto Aurelio junior per quindici giorni è diventato la mascotte dell’Imet passando tra le braccia di infermieri e volontari. Ma il neonato non è ancora fuori pericolo a causa di una grave forma asmatica. Per questo il medico assieme ad un paio di volontari hanno trasferito il piccolo in una struttura ospedaliera attrezzata al confine con il Congo. Li potrà ricevere le cure adeguate fino a giugno. «Il bimbo dopo non potrà restare li: rischierebbe la vita» sottolinea il medico, «abbiamo già ricevuto l’autorizzazione da parte del governo angolano per poter portare qui Aurelio ma è in Italia che la burocrazia mette dei paletti e per questo siamo in cerca di una coppia che vorrebbe adottare questo piccolo angioletto».
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