Studentessa spogliarellista per pagarsi l’università
VILLORBA. Di giorno studentessa universitaria. Di sera ballerina di lap dance per pagarsi gli studi. Gli agenti della sezione amministrativa della Questura hanno infatti trovato una ventunenne trevigiana tra le dipendenti del «Q Club 2» di viale Felissent sulla Pontebbana a Villorba, obiettivo di un blitz nella serata tra venerdì e sabato. Al presidente di quello che fino allo scorso weekend era, almeno sulla carta, un circolo culturale, sono state inflitte sanzioni per oltre 22.000 euro complessivi. La ragazza era infatti una delle undici spogliarelliste che al prezzo di 50 euro si appartavano con i clienti all’interno dei privè del locale, tutti con una telecamera posizionata all’interno per controllare ciò che accadeva dietro le tendine. La polizia ha poi accertato che sono almeno 600 i soci del «Q club 2». Questo era dunque sulla carta un circolo privato denominato «associazione di promozione socio culturale», affiliato alla «Fenalc». In realtà era un night a tutti gli effetti. Proprio il suo particolare status permetteva di non pagare un solo euro in tasse: direttore del circolo è stato nominato un ragazzo romeno di 23 anni. Secondo gli investigatori si tratterebbe di una «testa di legno»: a reggere realmente le sorti del club ci sarebbero invece un trevigiano di 50 anni ed un veneziano 53enne. Quest’ultimo ha detto agli agenti di essere un disoccupato, ma quando è uscito dal locale dopo i controlli è risultato essere il proprietario di una Bmw X5 con cui se n'è andato dopo il blitz. La sezione amministrativa della Questura e la direzione provinciale del lavoro, oltre a segnalare il locale a Guardia di Finanza e ministero degli Interni, ha sospeso l'attività con una multa, già saldata, di 1.500 euro. A questa cifra andranno ad aggiungersi 8mila euro in sanzioni per la legge sui pubblici esercizi, 3.300 per sanzioni varie e 22.000 per le sette lavoratrici trovate nel locale a lavorare in nero. Nei confronti del «Q club 2» è stata richiesta al sindaco di Villorba la definitiva chiusura ed altri accertamenti saranno effettuati anche per quanto riguarda l'impianto di videosorveglianza. Gli occhi elettronici erano piazzati nelle salette utilizzate per i privè: dal monitor un addetto controllava che i clienti non esagerassero in alcun modo con le ragazze. Per la polizia l'impianto è irregolare e in chiara violazione dello statuto dei lavoratori. Gli uomini delle forze dell’ordine assicurano che questo genere di controlli andranno avanti anche nelle prossime settimane in altri circoli privati che, si sospetta, possano essere in realtà dei veri e propri locali di lap dance dove girano soldi a palate senza pagare le tasse.
Giorgio Barbieri
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