Schianto sulla Pedemontana, il dolore per la morte di Filippo: «Era un ragazzo eccezionale»
Filippo aveva frequentato il liceo Classico Cavanis di Possagno e dopo il diploma si era iscritto all’università ma aveva interrotto gli studi per lavorare nell’azienda della madre, titolare della Maeba di Vedelago

Nella villa di Crespignaga dove Filippo Piccolotto, 20 anni, morto venerdì pomeriggio 13 giugno in un tragico schianto sulla Pedemontana, è un avvicendarsi continuo di parenti e amici della famiglia, conosciutissima nell’Asolano.
Il padre, Ivan Piccolotto, lavora nel settore immobiliare.
Sulla vetrina dell’agenzia con sede ad Asolo da questa mattina un cartello annuncia: “chiuso per lutto”. Lo stesso vale per l’agenzia dello zio Luigi, dall’altro lato della strada.
Un lutto che colpisce l’intera comunità di Asolo e Maser, dove la famiglia si è trasferita qualche mese fa, in attesa di completare la ristrutturazione della nuova casa.
I Piccolotto sono originari di Villa d’Asolo, dai tempi del nonno Valentino che aveva un’impresa edile.
È lì che Filippo è cresciuto assieme alla sorella Martina e al fratello più piccolo, Marco.
È la stessa Martina ad accogliere i parenti che arrivano in visita. «Era mio fratello, è durissima», dice trattenendo le lacrime.
La famiglia è molto attiva in parrocchia dove il padre Ivan è consigliere degli affari economici.
«Quando è arrivata la notizia non ci credevo - racconta Giuseppe Bittante, parrocchiano, custode del campetto accanto alla chiesa dove Filippo è cresciuto giocando a pallone- È una tragedia che colpisce tutte le famiglie di Villa».
Nella chiesa del paese, la stessa in cui sono cresciuti Filippo, e prima ancora il padre e gli zii, mercoledì prossimo 18 giugno si svolgerà il funerale di Filippo.
Filippo aveva frequentato il liceo Classico Cavanis di Possagno e dopo il diploma si era iscritto all’università ma aveva interrotto gli studi per lavorare nell’azienda della madre, titolare della Maeba di Vedelago.
Ieri pomeriggio, 13 giugno, stava rientrando dal lavoro ed era diretto a casa quando la sua auto si è scontrata con una Citroën C5 finendo ruote all’aria.
Per il ventenne non c’era più nulla da fare: è morto sul colpo.
«Un ragazzo eccezionale, un po’ timido, ben educato, così come i fratelli. Aveva l’ambizione di completare gli studi per poi aiutare i genitori», ricorda Ivan Cunial, ex preside del liceo Cavanis.
Molti ancora i punti da chiarire riguardo la dinamica dello schianto costato la vita al giovane trevigiano.
Dai primi accertamenti compiuti dalla polizia stradale di Bassano si sarebbe trattato di un tamponamento. Piccolotto è la seconda vittima della superstrada Pedemontana.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso