Stroncato da infarto con il trans L’anziano aveva preso il Viagra

Soffriva di cuore il pensionato 67enne di Villorba morto sabato notte durante l’incontro a luci rosse La Procura chiede l’esame necroscopico: probabile decesso naturale senza responsabilità di terzi

VILLORBA. Una pillola azzurra, poi l’infarto. Era cardiopatico l’anziano villorbese morto in casa in compagnia di un transessuale, nella notte tra sabato e domenica. È stato proprio il trentenne sudamericano a chiamare i soccorsi, e a raccontare un particolare forse decisivo per spiegare quell’improvviso malore fatale: prima del loro incontro, F.E. aveva assunto la notissima pillola blu per dare vigore alla propria prestazione sessuale.

Non è stata disposta l’autopsia dalla Procura, ma il magistrato ha chiesto ai medici dell’ospedale di effettuare un esame necroscopico per confermare l’ipotesi di morte naturale, senza ipotesi di reato. Il malore fatale ha colpito l’uomo, 67 anni, mentre era nel suo appartamento di Villorba in compagnia di un transessuale conosciuto lungo la Pontebbana. F.E. è caduto improvvisamente a terra dopo essersi portato una mano al cuore. L’allarme è scattato intorno a mezzanotte: a chiamare i soccorsi, choccato, è stato proprio il transessuale sudamericano che in quel momento era in casa con l’anziano. Quando ha visto che stava male, che non respirava più, ha tentato di aiutarlo. Poi, capita la gravità della situazione, ha preso il cellulare e ha telefonato al 118.

Sul posto è stata inviata un’automedica, ma quando il personale del Suem è arrivato nell’appartamento dove si trovava la coppia, per l’uomo non c’era più nulla da fare. Inutili i tentativi di rianimarlo, compreso il massaggio cardiaco. Sul posto anche i carabinieri che hanno ricostruito l’accaduto ascoltando la testimonianza dello straniero che si è reso disponibile a rispondere a tutte le domande degli investigatori, fino a quando non è stato chiarito ogni dubbio su quanto successo. Pare che i due si fossero incontrati poco prima e che l’uomo avesse deciso di accompagnere il trans a casa sua, che si trova a pochi passi dalla Pontebbana. Non è chiaro se la loro fosse una frequentazione datata o un incontro occasionale, e non è chiaro se la pillola blu sia stata assunta in macchina o direttamente a casa. Fatto sta che il malore fatale è sopraggiunto pochi minuti dopo l’arrivo a casa: prima un mancamento, poi il crollo.

All’interno della casa, sabato notte, le verifiche dei militari della stazione di Treviso sono proseguite per due ore. Obiettivo: accertare se nell’appartamento ci fossero elementi che potessero far pensare a un’ipotesi diversa da quella del malore fatale, come la presenza di stupefacenti o grandi somme di denaro. Niente di tutto ciò. La vittima dell’infarto, pensionato, viveva solo.

Il transessuale, dopo aver risposto alle domande dei carabinieri, è stato lasciato libero di tornare a casa verso le due di notte.

Fabio Poloni

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