Stroncato a 15 anni da un attacco d’asma studente del Maffioli

Giulio Zangoni studiava a Castelfranco, sognava di diventare un cuoco, il malore fatale giovedì notte dopo aver visto la partita con papà
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CASTELFRANCO. Un violento attacco d’asma se l’è portato via in pochi minuti davanti agli occhi atterriti di mamma e papà, mentre la sorella maggiore gli praticava disperatamente il massaggio cardiaco. Giulio Zangoni aveva solo 15 anni, abitava a San Giorgio delle Pertiche (Padova) e studiava all’istituto Maffioli di Castelfranco. Era il secondo dei tre figli di mamma Sandra Massarotto, docente all'istituto Camerini di Piazzola sul Brenta, e di papà Mario, dipendente della Arneg di Marsando di Campo San Martino.

La foto di Giulio
La foto di Giulio

Giulio era al primo anno, voleva diventare cuoco. Soffriva di asma e alle 2 della notte tra giovedì e venerdì ha avuto un attacco che non gli ha dato scampo. L'anno scorso alla fine di agosto il primo grave episodio, alle 5 del mattino Giulio si era sentito soffocare e aveva chiamato in soccorso i familiari. Da Padova era arrivato anche l'elicottero del Suem, ma a salvarlo era stata la sorella Ester, intervenuta anche allora salvandolo. Ieri notte per Giulio il miracolo non si è ripetuto. «Aveva cenato normalmente», racconta la mamma, «poi, insieme a papà, aveva visto la partita e dopo un film. Giulio era rimasto alzato un altro po’. A un certo punto mio marito ha sentito un colpetto di tosse e, come sempre, è sceso a vedere se Giulio stava bene. Lui era seduto in cucina, quando ha chiesto aiuto.

DeMarchi Castelfranco istituto alberghiero DeMarchi Castelfranco istituto alberghiero occupato rappresentanti Edoardo Gulli e Massimiliano Mozzo
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“Papà, non respiro”, gli ha detto, “Ho preso del Deltacortene e del Ventolin. Mi faccio l'aerosol?”. Si è accasciato senza finire la frase». Mario Zangoni ha chiamato moglie e figlie e telefonato al 118. Nell’attesa dell'ambulanza Ester, la sorella ventenne di Giulio, ha steso il fratello sul tappeto e messo in atto il massaggio cardiaco e la respirazione forzata. Sono stati minuti di interminabile disperazione per i familiari dello studente, Ester ha fatto di tutto per strappare Giulio alla morte.

Al loro arrivo i sanitari hanno continuato per lungo tempo nei tentativi di rianimarlo, anche con il defibrillatore. Purtroppo non c'è stato nulla da fare. «L’abbiamo perso in venti minuti», si dispera la mamma, «Giulio era stato visitato solo poche ore prima. In previsione della nostra partenza per il mare, era andato dal medico di famiglia giovedì. “Tutto a posto”, ci ha detto il dottore. Giulio era sempre sotto controllo e seguiva una cura da quando, l'anno scorso, avevamo scoperto la sua patologia». Il funerale sarà celebrato lunedì alle 10 nella chiesa di San Giorgio delle Pertiche.

Giusy Andreoli

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