Stroncata a 55 anni da un male misterioso

CARBONERA. Mai un problema di salute, due splendide gravidanze - la sua gioia - mai un ricovero prolungato fino allo scorso 13 luglio quando, su consiglio del suo medico di base, Fulvia Moro, 55 anni, per gli amici Vania, si è recata al Pronto soccorso del Ca’ Foncello di Treviso. Da allora il declino, verticale e doloroso per chi l’amava. Fulvia è morta venerdì, in una stanza dell’ospedale che da quel 13 luglio non aveva mai più lasciato. Ventitrè giorni di ricovero con una serie di esami che non è bastata a dare un nome al suo male. E la sua morte, nonostante l’autopsia effettuata ieri, resta avvolta nel mistero.
«Ci hanno parlato di microemboli scoppiati nel polmone fino a premere sulla parte destra del cuore» riferisce la sorella Serenella, «Ma nessuno sa spiegare con esattezza la causa della morte di Vania». Neppure gli esperti del centro di Pavia, a cui i medici del Ca’ Foncello nei giorni del ricovero avevano chiesto un consulto. L’unica certezza per mamma Rachele, il marito Francesco Zammattio, i figli Andrea, 16 anni, e Greta, 13 appena, è che Vania non c’è più. Nata 55 anni fa a Vascon, si era laureata in Giurisprudenza e aveva iniziato subito a lavorare. Dapprima in uno studio legale di Venezia. E qui, nella città delle calli e delle gondole, aveva conosciuto il suo grande amore: Francesco che ora lavora alla Cooperativa Alternativa di Vascon.
Poi, da almeno 20 anni, era passata alla Cps di Selvana di Treviso, la supercooperativa che opera nel settore dei servizi dalla pulizia alla ristorazione. Lei si occupava di appalti. «Determinata, sempre pronta a dare una mano a chi glielo chiedeva», la ricorda la presidente Paola Mason, «Non espansiva, ma con un cuore grandissimo. La sua morte è per noi un lutto di famiglia. Non doveva andarsene così». Fulvia aveva chiesto qualche giorno di riposo per quella strana fatica che da giorni non le dava tregua, le rubava il respiro. Ed era il male che se la stava portando via. Il lavoro, l’impegno in parrocchia, la passione per i viaggi e la lettura, l’amore per i suoi due figli e anche, per un periodo, la carica di consigliere comunale a Carbonera: Fulvia era stata tutto questo. «E molto di più», dice la sorella minore, per la quale era un punto di riferimento e non solo per lei. Fulvia aveva una parola per tutti. Durante il ricovero anche un ulteriore incidente durante un’angiografia: le avevano perforato una vena, ma non era questa la causa della morte. I funerali saranno celebrati giovedì alle 16.30 nella chiesa di Vascon.
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