San Biagio, cade dal tetto della ditta alto 7 metri e muore

Incidente alla Work Metal srl in via Pascoli nella mattinata di giovedì 29 maggio. La vittima è Mohammed Memishoski, 63enne al lavoro per la Eurolat di Monastier. La Uil: «Morti sul lavoro triplicati in Veneto nei primi mesi del 2025»

La ditta dove si è consumata l'ennesima tragedia sul lavoro (fotofilm)
La ditta dove si è consumata l'ennesima tragedia sul lavoro (fotofilm)

E’ caduto da sette metri d’altezza, precipitando nel piazzale della azienda per cui stava lavorando e morendo sul colpo. L’incidente è avvenuto in via Pascoli a San Biagio di Callalta all’interno della Work Metal Srl attorno alle 10.30 di giovedì 29 maggio. L’uomo era impegnato nei lavori di sistemazione del tetto.

La vittima è Mohammed Memishoski, 63enne macedone residente per molti anni a Zenson di Piave e ora a Monastier. Stava eseguendo alcuni lavori per la ditta Eurolat di Monastier. Era un volontario della Protezione civile del Gruppo di Zenson di Piave.

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Mohammed Memishoski

A dare l’allarme sono stati gli operai che lavorano per l’impresa. La corsa dei mezzi di soccorso del 118 di Treviso però nulla ha potuto. Troppo gravi le lesioni riportate. Si sta cercando di capire con Spisal e carabinieri l’esatta dinamica dell’incidente.

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Le reazioni

«Ormai i morti sul lavoro assomigliano sempre più ad un bollettino di guerra. Ricordiamo pochi giorni fa, ad esempio, la morte del giovane Durbala in Trentino. E’ tremendo come gli incidenti mortali in Veneto siano triplicati. Lo dice l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering su dati Inail: 21 tra gennaio e marzo 2025, contro i 7 dello stesso periodo del 2024»: così Roberto Toigo, segretario generale Uil Veneto, e Gian Luca Fraioli, coordinatore Uil Veneto Treviso.

A livello nazionale, è da anni che la Uil è impegnata nel progetto “Zero morti sul lavoro”.
«Che si traduce», spiegano dal sindacato, «in campagne di sensibilizzazione, in formazione, nel lavoro dei nostri delegati, degli Rlst, in accordi e protocolli con le istituzioni e con le parti datoriali. Negli ultimi anni avevamo assistito ad un leggero miglioramento della situazione, con un contenimento sia degli infortuni che delle morti sul lavoro. Adesso però la questione sta sfuggendo drammaticamente di mano. Se conoscessimo le cause di questa recrudescenza, certamente chiederemmo che venissero applicati tutti i correttivi. Ma ci rendiamo conto che anche nelle aziende più attente alla sicurezza, alle regole e ai controlli, il dramma è dietro l’angolo».

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