Stretta sui rifiuti a giugno si deciderà sul ricorso di Cosmo

La Regione sta mettendo mano - attraverso una integrazione - alla delibera del febbraio 2018 sugli indirizzi tecnici sulle attività di miscelazione e gestione dei rifiuti nell’ambito del Piano regionale di gestione dei rifiuti. Integrazione, questa, che dovrà essere sottoposta all’esame di un tavolo tecnico con i portatori di interesse. E per questo il Tar, con una ordinanza pubblicata ieri, si è espresso sul ricorso presentato dalla ditta Cosmo Ambiente, sospendendo l’efficacia dei provvedimenti impugnati e rinviando la trattazione della domanda cautelare al 13 giugno. Questo perché le modifiche alla delibera potrebbero far cadere, in tutto o in parte, l’interesse al ricorso.
La ditta di Noale, finita al centro di un’inchiesta della Dda di Venezia che aveva portato al sequestro di 280mila tonnellate di rifiuti potenzialmente pericolosi tra i siti di Noale e Paese, si era appellata al Tar assieme ad altre ditte venete del comparto. La Cosmo aveva impugnato, oltre alla delibera regionale, anche l’integrazione all’Autorizzazione integrata ambientale del 20 luglio, a firma del direttore ad interim dell’Area tutela e sviluppo del territorio della Regione.
Il nocciolo della questione è che, secondo la Cosmo (e le altre ditte ricorrenti), le prescrizioni in seno all’Autorizzazione sono “troppo limitanti” e, per questo motivo, da contrastare di fronte ai giudici amministrativi per chiederne l’annullamento.
Nell’Autorizzazione Integrata Ambientale finita davanti al tribunale amministrativo, la Regione aveva autorizzato le operazioni di miscelazione dei rifiuti anche in deroga alla normativa di riferimento, ovvero il Testo unico sull’ambiente, imponendo però alla ditta Cosmo tutta una serie di prescrizioni stringenti in particolare sulle tipologie di rifiuti da poter mettere assieme e sulle modalità delle operazioni. —
R.B.
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