Storie di Altivole raccontate dalla maestra Pasqualotto

ALTIVOLE. Due libri in un unico volume: è un atto di amore verso il suo paese, Altivole, l’ultima opera di Giuseppina Pasqualotto, per tanti anni maestra in diversi istituti del territorio, e prolifica autrice di racconti e romanzi ambientati nella sua terra, come anche di una preziosa storia della scuola del tempo che fu. Il titolo è un gioco di parole “Tra gli alti voli della storia” (edizioni San Liberale) per questa opera che è composta da un romanzo che si snoda dall’inizio del Novecento fino alla fine della seconda guerra mondiale, passando per il dramma della Grande Guerra, e da un book fotografico, in cui l’autrice pubblica il materiale raccolto in tanti anni e che riguarda luoghi e personaggi di Altivole. Con la sua consueta efficace espressività, Giuseppina Pasqualotto narra di fatti e di persone protagonisti di quella che possiamo considerare una saga familiare, quella della famiglia Longo. Inizia con Giovanni o Nani che parte per il fronte nel 1915 per non fare più ritorno e chiude con il nipote che si chiama come lui e che riuscirà a riannodare dopo oltre quarant’anni un rapporto di amicizia e stima iniziato nei tragici giorni delle battaglie del Carso che riaffiora improvvisamente mentre sta sostenendo l’esame di maturità nel 1958 da uno zaino militare quasi dimenticato in soffitta. Per chi vive ad Altivole la parte narrativa è un viaggio nel passato, tra luoghi e personaggi che, in un modo o nell’altro, sono stati protagonisti della sua storia recente. Luoghi e personaggi che, grazie al lavoro di ricerca dell’autrice, sono riconoscibili nella seconda parte del volume: dalle osterie, pardon, “ostarie”, ai parroci don Giuseppe Mazzarollo e don Martino Favretto, alla famiglia di organisti Vinante, a quella dei maestri Possiedi e di altri insegnanti fino a Udilla Bortolon, alle levatrici comunali Maria Contarin e Rosa Rossi. Eovviamente il vanto di Altivole, il tenore Pier Miranda Ferraro, “scoperto” dal fornaio del paese Marino Tittoto, al suo attivo 299 interpretazioni di Otello. Non arrivò a trecento per un brutto incidente stradale che mise fine alla sua carriera. Non mancano figure curiose come la camionista Fiorenza Isidoro, prima altivolese a portare i... pantaloni. Insomma un bel viaggio nel passato, dove grazie a un prezioso apparato iconografico più di qualcuno potrà riconoscere nonni e avi, contribuendo così a mantenere viva la memoria.
Davide Nordio
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