«Storga, la Provincia ha le casse vuote»

Non mancano solo i 5.000 euro necessaria a ristrutturare e riaprire al pubblico i camminamenti nel parco dello Storga, a S. Artemio. La provincia di Treviso non ha più soldi praticamente per nulla. Dalla manutenzione delle strade e quella degli edifici scolastici, dalle spese interne alla gestione dei servizi e delle attività culturali la Provincia di Treviso è stata costretto a tagliare su tutto. E la ragione è tutta nei numeri dell’ipotetico bilancio 2016, quello che per disposizione di legge verrà ufficializzato in autunno ma che oggi già definisce uno squilibrio colossale tra entrate e uscite anticipando un passivo, ad oggi, di 18 milioni di euro.
A dare le cifre è lo stesso presidente della Provincia Leonardo Muraro spiegando come mai l’amministrazione «sia stata costretta» a mettere i cartelli di divieto di accesso al parco naturale alle spalle dell’ex manicomio, invece di ristrutturare i ponti e le passerelle danneggiate dal tempo.
«Prima della riforma del governo la provincia poteva contare su entrate tributarie per 105 milioni» spiega il presidente, «soldi con cui alimentavamo lavori, interventi, finanziamenti ad associazioni, pagavamo mutui per opere pubbliche. Oggi, con il dirottamento a Roma della gran parte di queste entrate il capitolo di bilancio si è ridotto a 62 milioni». Non sono pochi, certo, ma a sentire il presidente della Provincia «soldi letteralmente consumati dalle uscite interne, e soprattutto dalle richieste dello Stato».
Alla voce “spese” S. Artemio infatti per l’anno in corso conta di registrare un’uscita da 11,5 milioni per il personale (pur ridotto con le prime redistribuzioni presso altri enti e i pensionamenti); 12 milioni per coprire mutui; 8 milioni circa come spese di funzionamento generale. «Ovvero all’incirca 31 milioni di spese cui vanno aggiunti i soldi che lo Stato ci chiedere di versare come fondo solidarietà». Ovvero la bellezza di 48.711.190 euro. «Significa che la Provincia di Treviso a fronte di 62 milioni di entrate ne avrà quasi 80 di uscite. Se lo Stato non si rende conto che ci è impossibile rispettare i parametri che Roma ha stabilito senza tenere conto delle singole realtà, la Provincia “è sotto” di 18 milioni. Ecco perchè non ci sono soldi per lo Storga».
E non solo per quello. L’ente di S. Artemio ha ridotto da 5 milioni a 200.000 euro i fondi destinati alla manutenzione delle strade, ha stoppato tutti gli interventi di manutenzione scolastica inferiore ai 10.000 euro riducendo anche del 20% il contratto con la società che si occupa delle manutenzioni generali degli uffici scolastici. «Siamo alla frutta» commenta amaro Muraro che oggi sarà a Roma proprio per far vedere le carte e i conti agli uffici competenti nella speranza si rivedano le cifre dei prelievi per il fondo di solidarietà».
La crisi di liquidità è tale (l’ente è costretto dalla legge a fare previsioni di spesa mese per mese) da aver imposto al S.Artemio di vincolare ogni richiesta di spesa – anche minima – al parare del direttore generale, ed a tagliare su tutto il tagliabile. «Abbiamo tolto perfino l’acqua minerale dai tavoli.... si usa l’acqua del rubinetto» segnala il presidente, «e abbiamo spento metà dei lampioni esterni per risparmiare sulla luce. Non compriamo carta, non spendiamo nulla».
Turismo? Cultura? Fondazioni? Ormai abbandonate. «Non contenti di aver tolto 140 milioni negli ultimi 4 anni alla Provincia» si è sfogata Noemi Zanette, assessore provinciale al Bilancio, «abbiamo già dovuto assestare il bilancio appena approvato perché, in agosto, da Roma ci sono stati chiesti altri 636.000 euro, che abbiamo recuperato raschiando come potevamo».
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