Stop alle nascite in estate a Vittorio, Ostetricia a Conegliano

Vittorio, le preoccupazioni del sindacato e del Comune: dovrà riaprire a settembre. «Ferie del personale sacrosante, ma temiamo un taglio definitivo al servizio»
Allegranzi Vittorio Veneto Nuovo nido dell'ospedale
Allegranzi Vittorio Veneto Nuovo nido dell'ospedale

VITTORIO VENETO. Ritornerà, quest’estate, l’accorpamento del punto nascita dell’ospedale di Vittorio Veneto con quello di Conegliano, quindi il reparto chiuderà per dar modo al personale di andare in ferie. A Vittorio Veneto, però, temono che questo sia il prodromo ad uno stop definitivo.

«La preoccupazione c’è, bisogna ammetterlo – afferma l’assessore Giuseppe Costa -. Le nascite sono in calo e mancano pediatri. Fino ad oggi ci siamo avvalsi delle assicurazioni del governatore Luca Zaia e del direttore generale Francesco Benazzi. Riporremo il problema nella prossima conferenza dei sindaci».

E sarà, appunto, in conferenza dei sindaci che l’Azienda sanitaria spiegherà come intende far fronte all’esigenza degli accorpamenti, che potrebbero riguardare, oltre all’ostetricia, anche l’otorinolaringoiatria, l’ortopedia e la fisioriabilitazione. Se le partorienti verranno portate a Conegliano, per gli altri reparti la soluzione sarà trovata a Costa, attraverso appunto l’accorpamento di ortopedia e fiosioterapia o una riduzione di posti letto in entrambi i reparti. Ipotesi che vale anche per Orl.

«Il diritto alle ferie è sacrosanto – afferma Aldo Lorenzon, segretario della Cisl Sanità – e nel caso del nostro personale sono ferie più che meritate, perché costretto ad operare in una condizione di sotto organico. Ma al tempo stesso – assicura – condividiamo con l’Azienda l’impegno a non recare alcun disagio ai pazienti e alle loro famiglie, quindi anche la provvisoria razionalizzazione dei reparti sarà studiata nel rispetto delle esigenze degli assistiti».D’accordo, ma il rischio di chiusura del punto nascita?

«Al momento non c’è, perché nessun dirigente dell’Uls si prenderà la responsabilità di contravvenire alle schede ospedaliere che almeno fino al prossimo hanno garantiscono le nascite a Vittorio Veneto» risponde Lorenzon. E dal 2019 in avanti? Ci sono le assicurazioni di Zaia e di Benazzi, ma purtroppo c’è anche il calo dei parti e pesa la carenza di pediatri. I medici, dal canto loro, esigono di operare in condizioni di perfetta sicurezza. «E’ un problema serio da affrontare» ammette Lorenzon, ma – consiglia il sindacalista – senza battaglie di retroguardia.

L’ospedale di Costa, peraltro, è carente non solo di medici ("e di primari" aggiunge Costa), ma anche di personale infermieristico e di operatori socio sanitari. «La Regione Veneto ha concesso l’assunzione di 80 collaboratori, di cui 50 a tempo indeterminato e 30 con contratto a termine. Siamo in attesa –anticipa Lorenzon – che l’Ulss 2 bandisca l’esame». Sappiamo che ci sono ben due mila richieste. Il nostro augurio è che il problema si risolva in tempi brevi».


 

Argomenti:sanità

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso