«Stop al ballo»: il comune diffida il Prugna

Ammonito al locale di galleria Bailo: non siete una discoteca. Blitz dei vigili urbani a mezzanotte
Passerini Treviso nuovo locale il prugna galleria bailo
Passerini Treviso nuovo locale il prugna galleria bailo

Stop al ballo» suona più o meno così la diffida inviata dal Comune di Treviso al Prugna, il locale di galleria Bailo che ha sostituito l’Interno 7 e da alcuni mesi è diventato il punto di riferimento dei giovani under 30 della città. La missiva è stata inviata nei giorni scorsi, ed ha il sapore dell’ammonimento ufficiale. A far scattare la procedura ufficiale è stato – secondo quanto trapela – il sopralluogo effettuato la settimana scorsa dai carabinieri in borghese che avrebbero segnalato quello che nel regolamento di Ca’Sugana viene definito «intrattenimento danzante» in piena regola. Il tutto all’interno di un locale che non sarebbe titolato a farlo. Il Prugna è un locale serale, chiude alle due di notte, è insonorizzato, ed ha sostituito i concerti jazz che si tenevano all’Interno 7 con un dee jay stabile, che nei fine serttimana fa girare dischi di vario genere. Uno spettacolo musicale che a detta dei carabinieri e di altri sopralluoghi effettuati nelle settimane passate dagli stessi vigili urbani del Comune, più di una volta trasformerebbe il locale in una mini-discoteca. Di qui la diffida. Pena? L’ordinanza di limitazione del’attività, vuoi in termini di orario, vuoi in termini di permessi. E per far capire che nessuno scherza, ieri sera il Comune ha inviato al Prugna una pattuglia di vigili urbani per un controllo di routine. Sono arrivati davanti al bar a mezzanotte e mezza, e in Galleria Bailo è caduto immediatamente il silenzio. Entrati nel locale hanno provveduto a fare tutte le verifiche del caso uscendone, pare, senza staccare multe o verbalizzare situazioni particolari. Una «verifica di normale amministrazione» dicpono dal comando. Ma uomo avvisato...

Di recente il Prugna era stato oggetto di una verifica (con multa salatissima) da parte dell’ispettorato del lavoro. E c’è chi accusa: «il locale è nel mirino». (f.d.w.)

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