Stefanel presenta al cda la riorganizzazione per uscire dalla crisi
ponte di piave. Giorni decisivi per il futuro di Stefanel. Ieri il consiglio di amministrazione della società, interessata da una profonda crisi finanziaria, ha esaminato il progetto di riorganizzazione aziendale, necessario dopo che nel bilancio 2018 non saranno rispettati i paletti previsti dal piano di ristrutturazione. Bocche cucite dall’azienda, che ha riconvocato il cda per il prossimo 13 dicembre «al fine - recita la nota diffusa ieri sera da Stefanel - di analizzare alcuni approfondimenti richiesti al management e ai consulenti incaricati, nonché per assumere le conseguenti deliberazioni».
Lo storico marchio è alle prese con una crisi acuita negli ultimi mesi per colpa del cattivo andamento del mercato. Le condizioni climatiche non hanno favorito le vendite della collezione autunno-inverno, e l’unica boccata d’ossigeno è arrivata dal Black Friday, quando i negozi hanno venduto il doppio rispetto a un giorno normale. Il consiglio di amministrazione, a fronte degli ultimi dati di bilancio e della notevole esposizione debitoria (circa 64 milioni di euro) ha incaricato l’amministratore delegato Stefano Visalli (ad interim dopo l’addio di Cristiano Portas) di studiare le opzioni sul tavolo per una riorganizzazione della società. Il piano verterà quindi su tre diversi punti: nuove collezioni a cadenza mensile, più prodotti per gli under 25, meno negozi e di dimensioni inferiori. Nessun riscontro, per ora, sulle voci di possibili sacrifici per i dipendenti di Ponte di Piave, che seguono con apprensione le mosse societarie. Il prossimo 15 gennaio, ricevuto il via libera dal consiglio di amministrazione, il piano sarà presentato anche agli investitori. La nuova distribuzione, che prevederà un turnover più accelerato delle collezioni nei negozi, inizierà dalla primavera-estate del 2019. —
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