Stefanel, chiude anche l’outlet serrande giù in altri tre negozi

Via libera alla cessione a OVS ma si ridimensiona la rete di punti vendita Timori del sindacato che chiede garanzie sulla tenuta dei livelli occupazionali
SBRISSA . AG.FOTOFILM . PONTE DI PIAVE . DITTA STEFANEL
SBRISSA . AG.FOTOFILM . PONTE DI PIAVE . DITTA STEFANEL

Ponte di Piave

Stefanel ceduta a Oviesse: chiusi alcuni punti vendita del marchio di moda tra cui lo storico outlet a Levada. Ieri si è tenuto un nuovo incontro tra il ministero dello Sviluppo economico, la Regione Veneto e la Cgil: sul tavolo la cessione dell’azienda di Ponte di Piave e dei 27 negozi del marchio. A comunicare la firma dell’istanza di autorizzazione a favore di Oviesse per l’offerta di tre milioni il commissario straordinario Cappiello.

Via libera a OVS

L’alienazione riguarda i punti vendita Stefanel e l’azienda stessa, mentre rimane incerto il futuro dello stabilimento di Ponte di Piave che al momento è ancora sottoposto all’amministrazione straordinaria. Il rilancio sull’offerta fatta e il maggior numero di lavoratori garantiti ha portato il commissario a valutare in maniera positiva la proposta della società padovana Oviesse.

Timori occupazionali

«Pur esprimendo apprezzamento per la continuità di un marchio importantissimo per il territorio, abbiamo forti preoccupazioni per la tenuta occupazionale, in particolare sul Veneto - ha dichiarato Tiziana Basso, segreteria confederale Cgil Veneto – Infatti, dei 27 negozi ne permangano 23». Verranno quindi chiusi lo storico outlet di Levada con sei dipendenti, il negozio di Verona con sette, Milano con 13 dipendenti e Alessandria con due. Dei 136 lavoratori ne rimangono 94. «Abbiamo chiesto – ha proseguito Basso – l’attivazione da subito di un tavolo presso il ministero per discutere con Oviesse del piano industriale, delle prospettive future e della tenuta occupazionale. Il ministero si è impegnato ad attivarsi in tempi brevi e ha coinvolto anche il dicastero del Lavoro per la verifica degli strumenti di copertura per i lavoratori». «Dobbiamo sommare agli esuberi dichiarati – ha aggiunto Christian Ianicelli, della Filctem Cgil di Treviso – anche i 20 lavoratori che erano già stati individuati in eccedenza nella prima fase della vertenza Stefanel e che usciranno il 31 di gennaio. Per questo riteniamo necessario che la discussione con Oviesse sia su tutto il perimetro dei dipendenti e che ci venga spiegato quale prospettiva ci sarà per la sede di Ponte di Piave».

Il ruolo della Regione

Presente all’incontro la Regione Veneto nelle persone dell’assessore al lavoro, Elena Donazzan, e Mattia Losego, dell’unità di crisi aziendali. «Un tavolo positivo soprattutto per quanto riguarda la manifestazione di interesse vincolante presentata da un altro gruppo aziendale Veneto, OVS SpA – ha dichiarato Donazzan – La proposta prevede il mantenimento di 23 punti vendita sui 27 presenti sull’intero territorio nazionale e l’assorbimento di 94 lavoratori. Abbiamo constatato positivamente l’individuazione del potenziale acquirente che ha caratteristiche produttive ben definite, molto distanti da fondi speculativi che nel passato, purtroppo, hanno smantellato marchi legati alla tradizione produttiva e al territorio Veneto». «Considerati questi elementi positivi – ha concluso – ora è necessario approfondire con OVS quale sarà il piano industriale per aver chiari tutti gli aspetti di valorizzazione futura di Stefanel. Per quanto riguarda il bacino dei lavoratori non ricompreso nel nuovo perimetro aziendale, la Regione del Veneto si è resa disponibile ad attivare gli strumenti di politica attiva, condizione necessaria per l’accesso alle misure di sostegno al reddito per i prossimi mesi e avere il tempo per comprendere i nuovi scenari di sviluppo aziendale». —

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