Stangata a Major: sconterà 9 anni per rapina
Assalto all'Unicredit di Villorba, il complice Levanovich starà in carcere per 5 anni

VILLORBA.
Rapine in banca: stangata su Moreno Major, condannato a nove anni di carcere, e Massimo Levanovich, condannato a cinque anni e due mesi. Sono accusati di aver messo a segno le rapine del 9 luglio 2009 alla Cassa di Risparmio del Veneto a Gaiarine e il 14 luglio alla filiale Unicredit di Villorba. I colpi avevano fruttato oltre novantamila euro.
Non ha fatto sconti il collegio dei giudici del tribunale di Treviso a Moreno Major, quarantottenne di Signoressa. A causa dei suoi precedenti penali e delle recidiva specifica l'uomo è stato condannato a 9 anni di reclusione e al pagamento di 2.400 euro di multa. Uno dei suoi complici, il trentanovenne di Cessalto Massimo Levanovich, ha invece rimediato una condanna, con rito abbreviato, a 5 anni e 2 mesi di carcere, oltre al pagamento di 1.600 euro di multa. I due erano finiti alla sbarra con l'accusa di rapina per due colpi messi a segno il 9 luglio 2009 alla Cassa di Risparmio del Veneto a Gaiarine e il 14 luglio alla filiale Unicredit di Villorba. Le due rapine fruttarono ai malviventi complessivamente 95 mila euro (40 mila la prima, 55 mila la seconda). Con loro era presente anche il fratello di Massimo Levanovich, Diego, che il 6 giugno scorso era stato condannato a 8 anni, 9 mesi e 20 giorni di reclusione con rito abbreviato. Nonostante i complici avessero dichiarato in aula che Major non avrebbe partecipato alle rapine, i giudici non hanno ritenuto credibili le loro testimonianze. Sono state le rivelazioni del quarantaduenne padovano Michele Contin a permettere agli inquirenti di risalire alla banda che agiva nella Marca camuffata con cerone, berretti, bandane e occhiali da sole. Contin, che con una sua banda aveva già ripulito diversi isitituti di credito del Padovano, aveva evidentemente deciso di allargare la sua attività. Per questo aveva scelto la Marca, territorio ricco di denaro e di sportelli bancari. Contin si era agganciato alla gang trevigiana che, da parte sua, aveva bisogno di un incensurato. (g.b.)
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