Da datore di lavoro a stalker: ora va processo
Un 50enne aggancia una barista 25enne col pretesto di cercare personale per un albergo. Per la ragazza è l’inizio un incubo: telefonate a raffica e messaggi volgari

A volte basta un incontro casuale per cambiarti completamente la vita. Ne sa qualcosa una barista di Zenson di Piave, oggi 25enne, che da un incontro casuale in un locale con un uomo che fingeva di cercare personale da assumere nel proprio albergo, è iniziato un vero e proprio incubo. Quell’uomo che le aveva carpito alcune informazioni essenziali sul suo impiego e il luogo dove lavorava s’è trasformato in uno stalker che l’ha bersagliata di telefonate e messaggi volgari con richieste d’incontri sessuali fino a stravolgerle le abitudini di vita giornaliere.
La giovane donna è comunque riuscita ad arginare lo stalker grazie ad una denuncia tempestiva e all’uomo Giuseppe M., 50 anni di Musile (difeso dall’avvocato Paolo Salandin), è già stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini ed ora è pronta la richiesta di rinvio a giudizio.
La vicenda risale al 6 novembre scorso quando la giovane di Zenson entra in un bar di San Donà dopo essersi sottoposta ad alcuni esami all’ospedale. Mentre sta bevendo un caffè viene avvicinata da un uomo, calvo, di mezz’età, che le chiede se conosce persone da assumere presso il suo albergo per uno stipendio da 2.500 euro al mese.
La giovane gli dice che non sa, ma compie un grossolano errore. L’uomo infatti le chiede il nome e dove lavora. La ragazza, ignara di trovarsi davanti al suo futuro stalker, glielo dice.
La sera stessa, quando prende servizio nel locale dove lavora, la barista viene avvicinata dal titolare che le dice che un uomo l’aveva cercata diverse volte al telefono del bar, lasciando il proprio numero da richiamare. E, qui, la barista compie un secondo errore grossolano: invia all’uomo un messaggio dicendo che non aveva ancora nominativi da fornirgli per il lavoro dell’albergo.
È l’inizio di un incubo. La donna viene bersagliata giorno e notte da telefonate e messaggi volgari con proposte di incontri sessuali. A nulla serve bloccare il numero di telefono perché lo stalker la contatta attivando nuovi numeri.
Si tratta di un uomo che ha precedenti per adescamento di minori, pornografia minorile, molestie, sostituzione di persona, furto e truffa. Il suo comportamento ossessivo le procurano un grave stato d’ansia ed è costretta a cambiare abitudini di vita. Non esce più dopo pranzo per fare una passeggiata lungo l’argine del fiume e né di sera, dopo il lavoro se non è accompagnata da qualcuno.
Le indagini durano un paio di mesi. Il sostituto procuratore Gabriella Cama raccoglie in poco tempo tutto il materiale probatorio per accusare il cinquantenne per atti persecutori. L’avviso di conclusione delle indagini è già stato recapitato all’indagato. Per lui, adesso, si prospetta un processo a tempo di record.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso