Stadio Tenni in affitto, ospiterà concerti

A che serve uno stadio grande come il Tenni, se per la maggior parte del tempo è inutilizzato? Accontonata (per ora) l’idea di abbatterlo e riqualificare l’intera zona, il Comune di Treviso ha deciso di mettere l’impianto sportivo sul mercato, in affitto, per dieci anni. Il bando verrà pubblicato forse già prima della fine dell’anno e punta ad attrarre privati o associazioni sportive con le spalle quadrate capaci di pensare in grande.
Servono società solide sia per fare fronte al canone di affitto (130 mila euro l’anno quello fissato dall’amminstrazione), sia per rispondere alle richieste dell’amminstrazione che sogna di aprire le porte dello stadio a ridosso delle mura facendolo diventare anche un’arena culturale, capace di ospitare eventi come già accade in altre realtà italiana.
«Con questo progetto» spiega l’assessore ai lavori pubblici Ofelio Michielan, «vogliamo fare in modo che il Tenni venga sfruttato al meglio, a vantaggio della città e dei trevigiani. Perché utilizzarlo solo per il Treviso Calcio? Perché non sfruttare tutta la settimana e tutte le domeniche facendovi allenare e giocare anche un’altra società? Perché non organizzarvi concerti, centri estivi, attività di altro genere quando l’impianto non è impegnato da partite o allenamenti?». Di qui l’offerta di affitto, che tutelando la presenza della squadra di calcio cittadina (che i nuovi potenziali gestori dovranno mantenere), apre ad ogni altro genere di offerta culturale.
In fin dei conti, basta guardare quanto avviene a Padova, dove lo stadio Euganeo ospita anche eventi i musicali di prim’ordine, e pensare che il Tenni avrebbe dalla sua anche la vicinanza al centro storico, ai suoi locali e ai suoi negozi. I parcheggi (quelli di servizio diretto) non mancano, e in caso di eventi di spessore l’arena Tenni potrebbe approfittare di quelli della città. «Cerchiamo di svoltare», incalza Ofelio Michielan, «rompendo una stasi che per troppi anni ha contraddistinto il Tenni, un impianto che se non viene accantonato deve essere ripensato e sfruttato al meglio». Certo, conti alla mano, il prezzo non è certo alla portata di tutti, ma il comune spera di solleticare qualche nome di peso, aziende, privati o società capaci di vedere l’affare (in termini di biglietti, presenze, eventi, subaffitti) nella gestione decennale dello stadio. Se poi l’impianto manterrà solo vocazione sportiva, nessun problema, «purché venga sfruttato a pieno». Se troverà l’affittuario il Comune di Treviso comunque si sgraverà delle spese di mantenimento della struttura sportiva, le stesse che negli anni passati – con le fallimentari esperienze delle precedenti società biancocelesti – hanno creato non pochi problemi.
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