Spot troppo sexy, femministe contro la palestra

Il cartellone, enorme, a lato della Treviso Mare, non può di certo lasciare indifferenti. Qualche uomo probabilmente alla guida della sua auto avrà pure sbandato. E come biasimarlo. Quella gigantografia di un sedere perfetto, all’altezza di Meolo, per pubblicizzare la catena di palestre Happy Fit, non passa inosservata. Ma ha fatto indignare le donne di “Se non ora quando” (che lottano per difendere la dignità della donna) le quali in una piccola delegazione (una ventina di persone) ieri sera hanno deciso di protestare davanti alla palestra del gruppo di via Vasari, a Sant’Angelo, tentando di consegnare un tapiro d’oro e anche un documento contente circa 120 firme contro quella pubblicità ritenuta così offensiva.
Un sedere oggettivamente perfetto (forse anche grazie a una ripassatina di Photoshop, diciamolo). Uno slip in pizzo un po’ striminzito. E uno slogan che recita letteralmente: “Che culo, c’è Happy Fit”. Con impressa la conveniente offerta di abbonamento. «Mio figlio ha iniziato a leggere con quel cartellone, ogni volta che passavamo di là in macchina. Francamente non lo ritengo tollerabile», dice Francesca Vio di “Se non ora quando” di San Donà. Inefficaci, almeno per ora, le richieste di intervento per rimuovere il pannello pubblicitario, rivolte a Regione e Iap (l’istituto di autodisciplina pubblicitaria) e alla sede legale della catena. Insomma, non restava che protestare davanti a una delle sedi più nuove della catena di franchising di Happy Fit, quella di Sant’Angelo da poco inaugurata. Una delegazione di una ventina di donne ha voluto consegnare un tapiro d’oro, imitando la nota trasmissione di Canale Cinque, Striscia la Notizia. E la petizione per rimuovere il cartello pubblicitario. «Per ora 120 firma raccolte, ma non abbiamo avuto molto tempo. Quella pubblicità è lesiva della dignità della donna, la troviamo assolutamente irrispettosa. Per ora le nostre richieste di rimozione non sono state accolte. Non ci rimaneva che manifestare».
Se l’azienda di fitness accetterà la richiesta di queste agguerritissime donne loro promettono in cambio una pubblicità positiva. «Correremo una mezza maratona indossando una maglietta con lo slogan: Happy Fit ama le donne e non le prende per il sedere», conclude Vio, «ma sia chiaro solo se rimuoverà quella cartellonistica».
I responsabili della palestra, colti di sorpresa dalla manifestazione, hanno detto di aver già fatto richiesta da tempo di togliere quella pubblicità che, comunque, non viene giudicata sessista. Inoltre sottolineano che su 80 dipendenti 70 sono donne, dato che non può certo far pensare a un luogo dove la donna viene considerata solamente come un oggetto. (s.g.)
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