Sparisce dopo la palestra a 13 anni Incubo per un nuovo caso-Yara

Il luogo in cui è stato trovato il cadavere di Yara Gambirasio
E' uscita alle sette di sera dalla palestra in cui frequenta un corso di danza. Ha solo tredici anni. A mezzanotte non era ancora arrivata a casa. Il suo cellulare era spento. Come Yara Gambirasio. Una serie di coincidenze che ha fatto rabbrividire i genitori della ragazzina, fino a farli precipitare nel panico. A mezzanotte, hanno chiamato la polizia. Era solo una bravata, alla fine, ma che ha scatenato una "caccia" piena di tensione e adrenalina. La ragazzina era sulla scalinata di una chiesa cittadina, in compagnia di una sua amica. Non era tornata a casa per fare un dispetto a sua mamma. «Mi scoccia, mi rompe. Vuole sempre che io torni a casa presto», ha ammesso ai poliziotti che l'hanno trovata. Sembrava non essersi resa assolutamente conto del panico in cui aveva gettato i genitori, e nemmeno della macchina di soccorsi che si era messa in moto per cercarla. «Casi del genere sono sempre più frequenti - dice Roberto della Rocca, dirigente della squadra mobile della questura di Treviso - e i ragazzi non si rendono conto dell'allarme che creano. Anche per questo stiamo facendo alcuni incontri nelle scuole: vanno sensibilizzati. La fascia di età fra i tredici e i quindici anni è la più critica. Spesso ci vorrebbe anche un po' più di polso da parte dei genitori, che lasciano correre con troppa facilità episodi del genere». La ragazzina dell'allarme che ha ricordato il caso Yara e i suoi genitori sono stati convocati in questura la mattina successiva al ritrovamento dell'adolescente. «Treviso non è certo fra le città più pericolose - dice Della Rocca - ma serve comunque attenzione». (f.p.)
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