Spari tra le case, il sindaco: «Ora basta»

ARCADE. Ancora spari tra le case. «Il fine settimana bisogna stare attenti ad uscire» è la provocazione arrivata da qualche residente direttamente al sindaco Domenico Presti. Questa volta infatti è Arcade a finire al centro dell’allarme per la pericolosità dei cacciatori. Sabato nella zona di via Trieste sono stati segnalati alcuni cacciatori che si divertivano a sparare a pochi metri dalle case, domenica mattina situazione identica. Attorno alle dieci alcuni residenti di via Trieste si sono affacciati per capire da dover provenissero questi colpi. Lo sapevamo già, ci stanno facendo l’abitudine, ma almeno dalla finestra hanno voluto vedere se riconoscevano i cacciatori. In località madonnetta e ai confini di Spresiano la situazione sembra fuori controllo, a sentire i cittadini. D’altra parte si tratta di una zona di campagna, decisamente appetibile per i cacciatori, ma nonostante questo piuttosto abitata. «Non ne faccio una questione di principio ma di sicurezza, possibile che non ci sia un regolamento comunale, provinciale o regionale che impedisca l'attività venatoria nelle immediate vicinanze del paese? Anche sabato mattina nei campi di Madonnetta sembrava il far west a 150 metri dalla strada. Me la sono fatta sotto, non possiamo andarci a godere la nostra bella campagna in sicurezza?» è lo sfogo di Rossella Galifi. «Spesso sentiamo i cacciatori vicini, non così come domenica però. Servirebbero i controlli dei guardiacaccia» aggiunge Egidio Casagrande, che risiede in via Trieste. «Sono arrivate alcune segnalazioni negli ultimi fine settimana» conferma il sindaco di Arcade Domenico Presti, «ma l’unica cosa da fare è denunciare. I cacciatori conoscono benissimo le regole, se non le rispettano bisogna chiamare la forestale o i carabinieri». La stagione venatoria è iniziata nel peggiore dei modi, già cinque gli incidenti. L’ultimo risale all’11 di ottobre quando Silvano Mattiuzzo, pensionato di 78 anni di Nervesa, stava trascorrendo la mattinata alla ricerca di funghi nella zona della strada panoramica. Era stato scambiato per una lepre mentre stava facendo pipì dietro a un cespuglio. Ferito alla gamba dai colpi di un cacciatore, è stato portato in ospedale. Il giorno prima il caso, clamoroso, alle scuole di Villorba. Un cacciatore aveva individuato una fagiana nel giardino delle Marco Polo e aveva sparato, infischiandosene del luogo altamente sensibile, peraltro in un orario in cui erano presenti i ragazzini. I pallini avevano colpito la persiana di un'aula mentre il pennuto era stato lasciato cadavere nel giardino. «Bisognerebbe introdurre il numero chiuso dei cacciatori» sostiene il consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni. «Viste poi le nuove normative sulla caccia e sulle armi, bisognerebbe azzerare la licenza a tutti coloro che l'hanno conseguita più di dieci anni fa, obbligandoli a rifare gli esami. Andrebbero inoltre sostituite le ridicole sanzioni amministrative attualmente previste per chi non rispetta le distanze di sicurezza, con sanzioni penali e la revoca a vita della licenza». Federico Cipolla
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