Spari sul Piave contro i talebani Non è una guerra, è uno sport

SUSEGANA. Nascondersi, inseguirsi, approntare strategie d'azione e infine sparare al nemico e vincere la guerra. Sul Piave succede sempre più spesso. Tutto, rigorosamente simulato. Sono questi alcuni degli ingredienti del Soft Air, una disciplina sportiva di origine giapponese che inscena tecniche militari a squadre su grandi spazi disabitati all'aperto. «Si tratta di un gioco di strategia - spiega Renzo Falciatori, presidente nazionale della federazione italiana di Soft Air e presidente del gruppo Sneaky Chameleon di Dosson di Casier - non è una guerra, i nostri sono avversari, e non nemici, che vengono colpiti, e non uccisi, con le repliche che non sono armi». Così Falciatori spiega anche agli ultimi scettici la differenza tra softgunners, cioè gli sportivi che praticano Soft Air e militari di professione. I numeri intanto parlano chiaro ed evidenziano la significativa attrazione esercitata negli ultimi anni dal Soft Air, arrivato a contare circa tremila tesserati in Italia divisi in oltre 110 squadre e centinaia di partecipanti agli eventi organizzati. L'ultimo, che ha registrato un afflusso di 700 persone, si è tenuto a Ponte della Priula nel mese di marzo, su un'area di un milione e 600mila metri quadrati lungo le sponde del fiume Piave, in concessione all'associazione Sneaky Chameleon. “Hindu Kush”, dal nome del massiccio iraniano, è stata la battaglia combattuta in tuta mimetica dalla coalizione di 47 stati contro i ribelli talebani in costume fedelmente riprodotto. Circa nove mesi di pianificazione a tavolino della trama base, di allestimento del campo di battaglia e di distribuzione dei ruoli per i circa 700 partecipanti, arrivati da ogni parte d'Italia e anche da oltre confine. Trecento militari della coalizione, 200 ribelli talebani, ma anche 100 tra spacciatori d'oppio, abitanti locali, agricoltori e allevatori con mogli, figli e animali da cortile. Nessun dettaglio è trascurato. L’unico evento a non essere pianificato è il finale, risultato dell'intreccio delle strategie e delle azioni decise e messe in campo dalle parti nello svolgersi dei giochi che si protraggono anche oltre le 24 ore, nel buio delle tenebre notturne. E proprio nell'oscurità si svolgono furti di pollame, attacchi strategici all'avversario, vendite illegali, pianificazioni d'attacco e difesa come nella realtà delle zone colpite dalla guerra. Non ci sono età e differenze di genere in questa disciplina che conta sempre più adepti anche tra i più piccoli come nel caso di Scorpion, nome da battaglia di Davide, 12 anni, da due anni tesserato nel gruppo di Dosson di Casier. «Scorpion - racconta il presidente di Sneaky Chameleon - si allena oltre con che con il gruppo di suoi coetanei, anche con noi adulti. Ed è una grande risorsa per le nostre strategie di azione». Come lui altri giovani tra i 12 e i 18 anni nella squadra "Bad Boys", e stranamente nessuno figlio di tesserati, né tanto meno di militari o cacciatori. Infatti è proprio questa la curiosità: tra i circa 90 iscritti all'associazione sportiva di Dosson fondata da quattro coneglianesi nel 1994, non c'è nessun militare di professione, ma nemmeno nessun appassionato di caccia e utilizzatore di armi. In campo, massimo uso di protezioni per il corpo e il viso esposti ai colpi dei pallini biodegradabili sparati a un Joule di potenza e tanta cura per l'ambiente in uso tenuto rigorosamente pulito nel rispetto di fauna e flora. «Ci organizziamo regolarmente in gruppi per la pulizia della zona che utilizziamo per gli allenamenti - continua Falciatori - un giorno ci è capitato persino di salvare un procione intrappolato in una buca. Gli abbiamo costruito una rete e l'abbiamo posizionata nella fossa permettendo al procione di uscire e salvarsi». Sani principi di rispetto, onestà, lealtà e fiducia fondano lo Sneaky Chameleon, da cinque anni partner dell'ospedale pediatrico Gaslini di Genova nella raccolta di fondi destinati alla ricerca sul neuroblastoma. Grazie a Hindu Kush sono stati donati alla ricerca sul neuroblastoma, 2 mila 300 euro. Una scorza dura ma dal cuore tenero e generoso che accoglie tra le file dei tesserati anche ragazzi con disabilità psichica. Prossimo evento in programma il 10 e 11 giugno, è "Cimbri 2017", un torneo di Combat in un'area boschiva nel Comune di Tambre.
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