Sotto chiave la Madonna che piange Il parroco: l’ho vista, serve prudenza

. La statua della Madonna, i cui occhi sono stati visti lacrimare, giovedì è stata riportata nella cripta della chiesa parrocchiale di Ponte di Piave. Dopo il clamore suscitato dalla notizia dello strano fenomeno ripetutosi per due venerdì consecutivi (il 2 e il 9 agosto) la Chiesa ha scelto la via della prudenza e del silenzio. Dalla mattina di Ferragosto, quindi, la statua non è più visibile a fedeli e curiosi. La cripta, infatti, è interdetta alle visite e la porta di accesso risulta chiusa a chiave.
parroco prudente
La decisione è stata presa dal parroco don Gian Paolo Bano in accordo con i superiori. Il sacerdote tornerà questa mattina da un pellegrinaggio a Lourdes e, quindi, deciderà il da farsi. Ma la linea anticipata telefonicamente è assolutamente quella del riserbo e della prudenza. «La gente», ha anticipato, «ha bisogno di segni e di prodigi, semplificando vorrebbe il miracolo. Ma la Chiesa su questo punto è da sempre vigile e prudente. Io dico preghiamo e riportiamoci al Vangelo». Il parroco ammette di aver visto anche lui il volto della statua della Madonna bagnato, ma non si sbilancia sulle possibili cause del fenomeno. Il sacerdote precisa che la cripta, dove è stata ricollocata la statua, è aerata ed abbastanza fresca. In questo ambiente non esistono condizionatori.
Tutto era iniziato il primo venerdì di questo agosto quando un’anziana del paese, avvertita a sua volta da un chierichetto, si era accorta che gli occhi della Madonna lacrimavano e la strana coincidenza si sarebbe ripetuta il venerdì successivo e cioè il giorno 9 alla presenza di almeno altre quattro persone. La statua, che da circa 40 anni si trova nella cripta della chiesa parrocchiale di Ponte di Piave, per disposizione del parroco la scorsa settimana era stata spostata e collocata nell’altare laterale sinistro della chiesa, di fianco ad un’altra statua più grande raffigurante sempre la Madonna. Questo cambiamento sarebbe stato disposto per motivi prudenziali.
Da quando si era sparsa la voce della lacrimazione in molti, per pregare, si recavano nella cripta raggiungibile attraverso una rampa di scale e ciò costituiva un potenziale pericolo. Una volta collocata nella chiesa venivano accesi dai fedeli decine e decine i lumini tutto intorno all’altare, che veniva, a sua volta, transennato. Un piccolo cartello raccomandava di non avvicinarsi e di non toccare la statua. Qualcuno deponeva sui due inginocchiatoi la “Supplica alla Madonna delle lacrime” ufficializzando così la notizia e richiamando quanto accadde nell’agosto del 1953 a Siracusa dove esiste il Santuario della Madonna delle lacrime che è visitato ogni anno da migliaia e migliaia di persone.
il passaparola
In pochi giorni la notizia si era diffusa in paese ed era iniziata una piccola processione di fedeli, anche di ammalati provenienti da tutta la provincia e non solo. Di ciò giovedì mattina, Ferragosto, ne ha dato notizia “La Tribuna” . A quel punto si sono mossi anche i Carabinieri della Stazione di Ponte di Piave, ma solo per una questione di sicurezza. La chiesa andava, infatti, vigilata a causa del via vai di tante persone.
La notizia è montata a tal punto che il parroco la mattina di Ferragosto ha deciso di ritornare sulla sua decisione, dando disposizione di riportare la statua della Madonna nella cripta e di interdire l’accesso ai locali.
messa dell’assunta
Alla messa di Ferragosto apparentemente tutto tornava alla normalità, ma tra i fedeli cresceva la curiosità, tanto che l’officiante – per l’occasione un laico – alla fine della funzione spiegava: «La statua della Madonna è ritornata in cripta e per ora non si può vedere. Ciò per ordine dell’Autorità ecclesiastica e (sicuramente sbagliandosi, ndr) dell’autorità militare».
Ma ieri, terzo venerdì del mese, molti avrebbero voluto verificare se si ripeteva il fenomeno della lacrimazione come nei due venerdì precedenti, ma la verifica è stata impossibile.
A questo punto non resta che aspettare il rientro da Lourdes del parroco, il quale deciderà il da farsi. Don Gian Paolo che lascerà, dopo 7 anni, la parrocchia il prossimo 28 settembre, è considerato da tutti un sacerdote esperto, equilibrato ed aperto al confronto. In paese si attende, quindi, la sua parola.
Tutti nel frattempo ricordano quanto accadde alla fine degli anni ’60 del secolo scorso nel capitello ubicato alle porte della frazione di Negrisia di Ponte di Piave quando un contadino vide, in più occasioni, la Madonna muovere il capo. Il caso ebbe un clamore a livello nazionale, ne parlarono giornali e televisione. A Negrisia arrivarono fedeli da tutti Italia. Poi tutto finì e molti imputarono il movimento della Madonna alle tubazioni dell’acquedotto che passavano nelle vicinanze. –
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