Sorpreso a navigare nei siti porno pesta la moglie e spintona la figlia

CASIER. Botte, insulti, bastonate alla moglie: «Ti spezzo le gambe». I motivi: alcuni del tutto futili (la casa poco pulita, a detta dell’uomo, o la pasta non buona), altri più insoliti, come quando lei ha scoperto che lui navigava su siti pornografici a pagamento, consumando il credito internet che avrebbero dovuto usare i figli piccoli per le loro ricerche on-line. Ora il marito e padre violento (in un paio di episodi avrebbe colpito anche la figlia) è finito a processo con le accuse di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia continuati.
«Cosa avrei dovuto fare? Aspettare di finire tre metri sotto terra?». Esasperata e provata, la moglie dell’imputato ha risposto così, ieri, all’avvocato dell’uomo che le chiedeva i motivi della denuncia. Siamo a Casier. A tutela dell’identità delle vittime delle presunte violenze non riportiamo il nome dell’imputato, L. l’iniziale del suo nome. Ieri davanti al giudice sono sfilati i testimoni dell’accusa, che hanno tratteggiato un quadro inquietante: violenze continue, vessazioni, insulti irripetibili. Spesso, come raccontato dal cognato di L., «mia sorella e i figli erano letteralmente costretti a scappare di casa per sfuggire alla violenza di L., rifugiandosi a casa dei nostri genitori».
I fatti contestati risalgono al periodo tra la fine del 2012 e i primi mesi del 2013. L’episodio più cruento ha fatto finire la moglie dell’imputato in ospedale: in preda a un raptus d’ira, l’uomo l’ha colpita ripetutamente con un bastone alle gambe, gridandole che gliele avrebbe spezzate. La donna è andata prima dal suo medico, che l’ha indirizzata in ospedale, poi dai carabinieri. Ieri come testimone è stata sentita anche la dottoressa, che ha raccontato l’episodio e ha definito le ferite e le contusioni alle gambe «compatibili» con la versione che era stata fornita dalla sua paziente.
Alcuni episodi di violenza avrebbero coinvolto anche la figlia della coppia: in un’occasione, come riferito dalla moglie e dal cognato dell’imputato, la piccola sarebbe stata spintonata con violenza da suo padre perché aveva tentato di difendere la madre. In un altro episodio, il motivo scatenante della violenza del padre sulla bimba sarebbe stata la richiesta di soldi per partecipare a una gita scolastica: anche in quel caso, secondo l’accusa, la bimba è stata spintonata con violenza contro un mobile.
La furia dell’uomo si abbatteva anche sugli oggetti e sui mobili di casa: diverse porte, secondo le testimonianze, sono state letteralmente distrutte nei momenti di ira. Il marito della donna avrebbe anche rotto la chiave del bagno per impedire che lei ci si potesse chiudere dentro.
Ora la coppia, dopo un matrimonio durato oltre quindici anni, è in fase di separazione.
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