Sorpresa a Treviso: a Borgo Cavalli si parcheggia senza pagare

TREVISO. Avete sognato di parcheggiare gratis in centro storico? Di saltare a pie’ pari il rito della monetine da recuperare (se non utilizzate app e smartphone) e della macchinetta dove digitare innanzitutto il numero dello stallo da voi occupato? Di tornare, per i meno giovani, al passato senza strisce blu? Ebbene, da quasi due mesi, il sogno è realizzabile. A due passi dalle mura e molto vicino al mercato di piazza del Grano.
Esattamente in Borgo Cavalli, dove in seguito ai lavori di riasfaltatura eseguiti nelle prime settimane di agosto sono stati cancellati sensori e numerazioni degli stalli lungo la strada. E dunque l’intero lato del poliambulatorio dell’Usl di Borgo Cavalli e un tratto di quello opposto, dal discount alla piazza Matteotti. Paradossalmente, negli stalli del borgo dove c’è ancora il numero si paga regolarmente.
E dunque nella stessa via ci sono due regimi diversi della sosta. A quasi due mesi dai lavori, sono stati ricollocati i sensori, sulla quindicina di posti auto interessati, ma non ancora i numeri per poi pagare alla colonnina Apcoa. Risultato? Chi trova posto può allegramente sostare senza pagare.
L’hanno presa benissimo tutti i cittadini, molto meno i residenti della zona, che oltre a non avere molti stalli riservati da residenti hanno pagato il loro abbonamento anche per questi due mesi scarsi in cui gli stalli sono diventati a loro modo “free”.
E il mancato incasso, direte? È una situazione che è perfettamente contemplata dalla convenzione che regola i rapporti tra l’amministrazione comunale di Treviso, concessionaria del servizio, e Apcoa, la società mantovana che ha vinto l’appalto per la gestione di “Trevisosta” ed è dunque succeduta alla storica Actt.
L’intesa, che risale al 30 novembre 2016, prevede che il comune, in proporzione agli stalli non “attivi” - in questo caso meno di 20, quelli obliqui su lato nord di Borgo Cavalli sono ancora attivi e funzionanti come un tempo - e ai giorni di mancato servizio degli stalli nel produrre incassi alle macchinette emettitrici dei tagliandi da esporre sul cruscotto – paghi una sorta di indennizzo all’Apcoa a titolo di compensazione.
E intanto anche i geppini della società possono saltare il borgo, che non va controllato se non in quegli stalli dove ancora si paga.
Curiosità: risale al 13 settembre la determina con cui il dirigente del comune responsabile del settore patrimoni e smart City, Marcello Missagia - ha stanziato 291 euro e 80 centesimi (Iva compresa) per il ripristino della numerazione degli stalli con procedura di affidamento diretto alla Apcoa Parking Italia spa, che ha fornito tanto di preventivo della spesa.
Tutto in casa, dunque, fra comune e Apcoa stessa. Ma qualcosa deve essersi inceppato, se ancora oggi i numeri non sono apparsi davanti ai posti blu.
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