Soldi all'estero, il commercialista di Treviso Crisanti nella black list di imprenditori veneti

Agostino Crisanti  nell’elenco delle persone che si sarebbero affidate ai broker Filippo San Martino e Bruno De Boccard per depositare denaro sottratto alla tassazione italiana: «Non ho mai conosciuto Penso e Galan»

TREVISO. «Non conosco Galan né i Penso. Sono in pensione ormai da tempo e non capisco come il mio nome possa essere finito in quella lista». Cade letteralmente dalle nuvole Agostino Crisanti, ottantenne commercialista di Treviso, finito nell’elenco delle persone che si sarebbero affidate ai broker Filippo San Martino e Bruno De Boccard per depositare denaro sottratto alla tassazione italiana nei paradisi fiscali.

Stando alle carte negli anni 2002, 2007, 2009, 2011 e 2014 Crisanti, il cui studio ora retto dai figli ha sede in via Olivi 38 a Treviso, avrebbe investito «importi non precisati (soggetti a scudo fiscale nell’anno 2009) a mezzo della società svizzera Ricat Sa».

«Non conosco questi signori», afferma il commercialista ufficiale degli alpini, «neanche l’ex presidente Galan. Bisogna capire da queste persone come sia possibile che il mio nome sia finito in questa vicenda. Ormai sono in pensione e in studio lavorano i miei figli».

Le cariche. Crisanti è un nome molto noto nell’ambito tributario trevigiano ma non solo. Nato a Treviso nel marzo del 1939, attualmente ricopre incarichi in cinque imprese: è presidente del collegio sindacale della Fornace Sant’Anselmo di Loreggia, della Peiera Martellozzo Spa di mel Pordenonese, è socio accomandatario della “Immobiliare Ciesse Sas di Agostino Crisanti”è sindaco della “Nuova Fenovese” di Villorba e amministratore delegato, presidente del consiglio di amministrazione e consigliere della Isif Srl di Treviso. Sono invece 69 le imprese in cui è stato titolare di almeno una carica.

L’attività. Lo studio Crisanti è molto noto a Treviso e nel Nord-Est. «È una realtà di roiferimento», si legge nel sito, «per i soggetti del mondo economico ed imprenditoriale, che necessitano di un servizio completo di consulenza, per la gestione ottimale della loro attività». Ha maturato un’esperienza cinquantennale nel settore e si rivolge soprattutto ai liberi professionisti e ai diversi attori del mondo imprenditoriale (piccole e medie Imprese). Agostino Crisanti ormai l’ha affidato ai due figli. «Non riesco a immaginare il motivo per cui il mio nome è stato coinvolto in questa storia», ha spiegato.

Non è stato l’unico appartenente alla lista a cadere dalle nuvole. Anche Alessandra Roncato, figlia di Giovanni Roncato, patron delle valigerie, non si capacita di quanto sta accadendo. Stando alle carte nel 2009 Giovanni Roncato avrebbe investito 13.589.919 euro all'estero attraverso la società panamense Alba Assets inc.

«Noi non conosciamo questi signori», dice Alessandra Roncato, «conoscevamo invece l'ex presidente Galan, come del resto molti altri imprenditori veneti, quando scoppiò l'inchiesta sul Mose mio padre venne sentito dalla Finanza per capire in che rapporti fosse con l'ex governatore, ma non ci hanno mai indagati».


 

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