Socio accusato di furto, microcamere spia per stanarlo

«Il mio socio mi ha rubato 80 mila euro». Per risolvere il “giallo” accaduto nella tabaccheria a due passi da piazza Del Grano serviranno le immagini delle telecamere-spia. Il socio della titolare, Nicola Cecchinato, è finito a processo per appropriazione indebita ma respinge le accuse: mai rubato.
Per dirimere la guerra interna alla tabaccheria «Il Giocatutto» di Borgo Mazzini serviranno ora quelle immagini: il giudice ieri ha disposto l’acquisizione del dvd con le riprese dell’occhio elettronico. Nella prossima udienza, il 16 ottobre, se ne saprà qualcosa in più.
La titolare Roberta Piferi ha denunciato il socio-lavoratore Nicola Cecchinato accusandolo di aver sottratto somme consistenti (fino a 80 mila euro) dalla cassa. Nell’udienza precedente i la donna è comparsa davanti al giudice, in tribunale, per fornire la propria versione dei fatti. Versione che lascia pochi dubbi: Cecchinato - secondo la donna - metteva spesso le mani nella marmellata. «Nel 2009, in pieno boom di gioco del “Gratta & Vinci”, avevamo la fila di clieni alla porta. Nonostante ciò, a fine mese il bilancio andava in rosso. Com'è possibile?, mi sono chiesta. Poi ho capito». La donna si è anche rivolta a un'agenzia di investigazioni private che ha posizionato delle microcamere: secondo quanto ha riferito al giudice, nei filmati si vede Cecchinato che “opera” sulla cassa anche quando non dovrebbe e quando la tabaccheria è chiusa, come a Ferragosto. Ora quelle immaginini saranno visionate dal giudice. «Bilanci in rosso», ha raccontato la titolare, «ma non capivo perché. Quando ho chiesto a Cecchinato se ne sapesse qualcosa, lui mi ha risposto: forse abbiamo troppe spese». Cecchinato ha negato con fermezza di aver prelevato un solo euro per uso personale, «e anche se ci fossero stati ammanchi dalla cassa» dice il suo avvocato, Gregorio Cavalla «non è provato che sia stato lui: diverse persone ci mettevano le mani». (f.p.)
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