Snia, addio dopo 70 anni Pronta la nuova proprietà

VITTORIO VENETO. Perfino commozione, da parte dello stesso sindaco Gianantonio Da Re, al saluto che la Snia ha dato a Vittorio Veneto, della cui industrializzazione è stata il motore per lunghi decenni. Il commissario del gruppo milanese, Marco Cappelletto, ha infatti consegnato simbolicamente le chiavi dello stabilimento “Meccanico Vittorio Veneto” ai due imprenditori che l’hanno acquisito, Ezio Vergani di Lecco e Renato Biasin di Cordignano. Lo ha fatto di fronte ai 22 dipendenti che, grazie alla loro perizia, sono riusciti non solo a salvare l’azienda da due in amministrazione controllata (lo è, infatti, il gruppo di riferimento), ma anche a rilanciarla. Ma a festeggiarli c’erano pure il sindaco, il presidente della Regione, Luca Zaia, l’assessore provinciale Noal, il presidente di Unindustria Vardanega, con il direttore Milan. La cessione della fabbrica, per la quale Vergani e Biasin hanno promesso anno di ulteriore crescita, è avvenuta nel giorno del settantesimo compleanno. A fondarla fu il vittoriese Franco Marinotti. Un’operazione da un milione di euro, ma l’ultimo fatturato – che inorgoglisce il direttore Piero della Colletta, ben 37 anni di MVV, e l’amministratore straordinario Elena Nebrini – è stato di 3 milioni e 600 mila euro. L’ha maturato la produzione di pompe ad ingranaggi, filiere e teste di filatura per l’industria delle fibre sintetiche ed artificiali, la metallurgia di precisione. «La cessione, a conclusione di un biennio di amministrazione straordinaria che ha appunto rilanciato l’azienda», rilevano Cappelletto, Nebrini e Della Colletta, «riesce nell’obiettivo di mantenere l’occupazione a Vittorio e riesce a dare continuità ad un’impresa storica». Non solo, «permette di consolidare la sua collocazione per diventare punto di riferimento per i clienti ed il mercato internazionale, capace insomma di entrare in competizione con le grandi aziende europee». Per la verità, i nuovi acquirenti hanno bisogno di un nuovo stabile, che stanno cercando tra San Fior e San Vendemiano. Il sindaco Da Re non si preoccupa: «Vorrà dire che ci metteremo d’accordo sull’uso di quest’area», afferma rivolto al commissario straordinario. Più che soddisfatti i dipendenti. «In tempi come questi è difficilissimo trovare imprenditori che non solo ti tirano fuori dalla crisi, ma addirittura ti rilanciano». Vergani è brianzolo. «Ho scelto d’investire da voi perché qui c’è l’etica del lavoro», spiega. Applaude il presidente degli industriali trevigiani, Vardanega, perché «questo è un esempio di eccellenza», ricordando fra l’altro che la Snia è stata uno dei soci fondatori di Confindustria Treviso.
Francesco Dal Mas
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