Sindrome da connessione permanente tra gli studenti, uno studio all'Ipsia di Castelfranco

SmartphoneMania? I grandi imitano le nuove generazioni, ma non sanno usare “le faccine sorridenti”. L'Ipsia di Castelfranco avvia un'indagine

Sindrome da connessione permamente per gli studenti e gli adulti li emulano

CASTELFRANCO. SmartphoneMania ? I grandi imitano le nuove generazioni, ma non sanno usare “le faccine sorridenti”. Il professore Daniele Pauletto e i suoi studenti fanno la sintesi di ben 3 anni di indagine condotta su 600 studenti dell’ipsia Galileo Galilei di Castelfranco: esemplari conclusioni fanno luce sul rapporto che le nuove generazioni stanno maturando con gli smartphone e quanto gli adulti tendano ad imitare i loro figli.

Un’indagine condotta tra i ragazzi d’età compresa tra i 14 e i 18 anni chiamati a compilare lo stesso questionario tre anni fa e oggi. I dati sono tutti al rialzo, fa sapere il professor Daniele Pauletto. Un buon 10% in più, sono i ragazzi che possiedono due smartphone per un totale di 52%. Il 72% concorda sul fatto che si possano acquisire abilità e conoscenze tramite lo smartphone e che l’accesso alla “tavoletta digitale” dovrebbe essere consentito anche in classe durante le lezioni, magari per fare delle ricerche. Oltre il 90%, dato esponenzialmente in crescita rispetto a tre anni fa, risponde immediatamente non appena il cellulare inizia a vibrare. Il professore Daniele Pauletto la chiama “frenesia da risposta” e “connessione permanente”, perché se c’è un’altra cosa che fa scattare il giovane medio monitorato in questa ricerca, è la connessione al wifi.

«È caccia sfrenata al wifi» spiega il professore; la ricerca continua di connessione internet gratuita, un fenomeno che va ad accentuarsi ancor di più rispetto a tre anni fa. Il 70% usa lo smartphone mentre utilizza altri apparecchi elettronici, il 96% lo tiene acceso di notte, always on, 24 h su 24 sempre acceso. «Cosa che sta prendendo piede anche tra i genitori e gli adulti dei ragazzi che cercano di emulare i figli fraintendendo usi e costumi: come nel caso degli emoticon, utilizzati con accezioni buffe e differenti».(e.c.)


 

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