Sindaco e parroco vicini alla famiglia: «Siamo con voi»

CASIER
Le comunità di Dosson e Casier, da 36 ore, sono con il cuore in gola per la sorte del piccolo Tommaso.
Papà Gianni è uno dei parrucchieri più noti del paese, professione ereditata dalla madre Daniela, storica parrucchiera di Dosson, ancora sono increduli e sconvolti di fronte al dramma della famiglia Tiveron. Ieri pomeriggio, per un paio d’ora, si è sparsa la infondata notizia del decesso del piccolo, rimbalzata anche in rete: il piccolo continuava a lottare contro la morte, vegliato dai genitori.
In mattinata, invece, il Suem era tornato a Dosson perché nonna Daniela aveva accusato un malore: è stata soccorsa da un’ambulanza. Per tutto il giorno la vicinanza del paese alla famiglia e ai parenti è stata incessante, continua, una veglia collettiva vicino ai genitori e al figlioletto che vivevano tutto il dramma di Tommaso nel letto dell’ospedale.
Fra i più sconvolti, i vicini di casa accorsi subito ad aiutare il padre nei primissimi scorsi al figlio: «Mi hanno suonato i parenti di Tommaso», dice Giorgina Sartorato, che abita nella via, «sono immediatamente uscita e mi sono trovata davanti quell'immagine tremenda» racconta la dirimpettaia dei Tiveron. E non riesce a continuare, per l’emozione.
Un altro vicino prosegue il racconto: «Il cancello era a terra, completamente sopra al corpicino del bambino, di cui si poteva scorgere solo la testa».
«E non piangeva» riprende Giorgina, con un filo di voce, «La scena era disperata, in pochissimo tempo sono arrivati i soccorsi e i vigili del fuoco, che hanno continuato a lavorare fino a tardi. Questi disgrazie non devono capitare a nessuno, tanto meno ad un bambino: preghiamo ancora perché si riprenda».
Anche alcune dipendenti del salone di Tiveron, Cut, sono sconvolte. «Abbiamo appreso la notizia dalla nonna, siamo tutti attoniti, preghiamo per il bambino».
Il sindaco Renzo Carraretto è rimasto sempre in contatto con la famiglia: «Sembrava che l'operazione desse qualche segnale positivo, poi mi è stato comunicato che la situazione andava peggiorando e che non c'era nessun segnale di ripresa: non ci sono parole per confortare questa famiglia, questo è un dramma per tutti, che non ha senso: la vita di una creatura appesa a un filo dopo essere rimasta lì, sotto il peso di un cancello. Tutto ciò è terribile».
E a nome dell'intera Dosson parla anche don Adriano Fardin, il parroco della chiesa di San Vigilio . «Tutta la comunità si stringe attorno alla famiglia del piccolo» dice il sacerdote, «da tutte le persone sentite ed incontrate nelle ultime ore ho percepito la massima vicinanza e partecipazione: ci facciamo, in silenzio e con rispetto, vicini al cuore di questi genitori». —
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