Silea, porte chiuse per la Minuti: in 150 rischiano il posto

Disattivato il badge per l’ingresso in un cantiere navale  Il committente Azimut ha revocato l’appalto alla ditta di Silea
zago agenzia fotofilm silea ditta minuti via callalta 103
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SILEA. Si sono presentati ai cancelli con il loro badge ma, anziché trovare il cantiere come l’avevano lasciato, sono stati accolti dagli addetti alla sorveglianza che li hanno cortesemente invitati a raccogliere i loro oggetti personali negli spogliatoi e tornare a casa.

Una doccia gelata per 150 lavoratori della Minuti di Silea, azienda attiva da anni nel settore dell’arredamento navale, in questi giorni impegnati in un cantiere a Viareggio. Il committente dei lavori, Azimut, ha infatti revocato la commessa per la fornitura di alcune imbarcazioni “chiavi in mano”, e in questo modo gli addetti della Minuti - in parte trevigiani, in parte operai assunti per questa specifica commessa nell’area a ridosso dei lavori - non hanno potuto mettere piede nel cantiere.

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Ancora oscure, al momento, le ragioni che hanno portato alla frattura del contratto in essere fra Azimut e Minuti. L’amministratore delegato di Azimut, Vincenzo Poerio, si è limitato a spiegare che «la società sta venendo meno» agli accordi pattuiti; dal canto suo il titolare della realtà trevigiana, Roberto Bragato, ha ribadito che gli stipendi sono stati pagati, i contributi pure, e la disattivazione dei badge è imputabile soltanto alla decisione presa da Azimut. I sindacati locali sono sul piede di guerra; il committente ha quindi promesso di trovare una ricollocazione almeno a una parte dei 150 dipendenti rimasti beffati. In ogni caso, si tratta di ordini - quelli relativi alle barche - da evadere in tempi rapidissimi, e per questo le parti sono al lavoro per trovare una soluzione entro lunedì, quando il cantiere dovrà giocoforza ripartire.

La vertenza è seguita anche sul fronte sindacale trevigiano: «Vigileremo su quanto sta accadendo in Toscana» spiega Mauro Visentin della Fillea Cgil, «a Treviso hanno una ventina di dipendenti, ma molti altri sono sparsi nei vari cantieri in Italia. È capitato di fare dei periodi di cassa integrazione, ma negli anni scorsi, nei momenti più acuti della crisi. Ultimamente la situazione sembrava risolta, si tratta comunque di un’azienda che ha sempre avuto numerose commesse. Non solo: dopo essersi aggiudicati alcuni grossi cantieri, un anno e mezzo fa, avevano ripreso ad assumere». A stretto giro è previsto un incontro fra i sindacati e Azimut. —

ANDREA DE POLO. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI .

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