Silca + Keyline, le chiavi del successo

È partita da Vittorio Veneto ed è arrivata fino a Springfield. Per festeggiare i 25 anni di tivù, i Simpson hanno affidato alla trevigiana Silca una nicchia molto particolare del loro merchandising: le chiavi personalizzate con tutti i personaggi del cartoon di fama planetaria.
Hanno trovato le chiavi del successo, e per una volta non è un modo di dire. È il caso di Silca, ma anche della Keyline di Conegliano: due big di Marca che operano nel settore della produzione di chiavi e di macchinari per la duplicazione. Silca Spa fa parte della multinazionale Kaba Group, che fattura oltre un miliardo di franchi svizzeri (circa 830 milioni di euro al cambio attuale), con una crescita di cinque punti percentuali. «Un risultato significativo, specie se si considera l’attuale congiuntura», dice Stefano Zocca, amministratore delegato di Silca Spa. «Destiniamo il 5% del fatturato a investimenti in innovazione. La “Divisione sistemi chiavi”, di cui Silca è la rappresentante in area Emea, Asia Pacifico, Sam, ha registrato una crescita del 5,2% e ha aumentato la profittabilità».
Silca occupa 400 dipendenti nella sede di Vittorio Veneto. L’export (in 130 Paesi, con sedi commerciali in Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, Benelux, Olanda) vale oltre il 76% del volume d’affari, che nel 2013 ha sfiorato quota 67 milioni di euro. Obiettivi, ora: «Continuare a presidiare i mercati maturi e cercare una maggiore espansione in quelli emergenti», conclude Zocca, «Abbiamo puntato sulla riorganizzazione produttiva in uno scenario economico non facile, ma ritengo strategico spingere i processi produttivi a livelli di eccellenza per competere a livello internazionale». Silca produce oltre 60 mila tipi di chiavi diverse: da quelle tradizionali alle chiavi elettroniche, passando per il settore dell’auto in cui il gruppo è il primo al mondo.
«Noi alla Keyline siamo rapidi nel prendere delle decisioni, ma ponderiamo bene le scelte. Non facciamo passi azzardati: non vogliamo esserci oggi e non domani. Vogliamo esserci dopodomani». È la strategia dell’azienda di Conegliano che produce chiavi e duplicatrici vendute in 50 Paesi, passata nel giro di pochi anni da una dimensione poco più che artigianale a industria con un brand conosciuto in tutto il mondo e filiali in Germania, Stati Uniti e Cina. Mariacristina Gribaudi, amministratrice unica di Keyline, non ha dubbi: «Bisogna entrare nella logica dei Paesi in cui vai, capire come fanno business e cercare un’alleanza con loro, facendo in modo che la cultura del posto venga contaminata dalla cultura italiana». Keyline ha sviluppato un codice edico valido per tutte le filiali sparse nel mondo, «condiviso e adattato a ciascun paese». L'etica oggi è un valore fondante per la Keyline. «Forniamo una chiave realizzata in sicurezza, in sedi in cui i nostri dipendenti vengono trattati con rispetto. Siamo tra le prime aziende ad aver ottenuto la certificazione Audit, che riguarda la conciliazione famiglia-lavoro riconosciuta anche dalla Regione Veneto». Rispetto del lavoratore e qualità del prodotto, che non teme di essere sorpassato dagli ultimissimi ritrovati tecnologici, come le tessere magnetiche. «Noi al mercato offriamo un sistema di sicurezza. Forniamo chiavi a Scotland Yard e alla polizia cinese. Offriamo un prodotto made in Italy certificato e il mercato ci sta dando ragione».
Serena Gasparoni
Fabio Poloni
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