Sicurezza e lavoro nero tra campi e locali, sette aziende sospese

I controlli dei Nucleo tutela del lavoro dei carabinieri tra aziende agricole e locali pubblici della provincia. Sanzioni per 180mila euro. Ecco dove

Ancora norme di sicurezza ignorate, ancora dipendenti impiegati in nero per imprese agricole ma anche locali, sia da aziende gestite da stranieri, sia da impresari locali.  Nel corso dei controlli sono stati identificati complessivamente 13 lavoratori impiegati “in nero” e tra questi 2 cittadini extracomunitari irregolari sul territorio nazionale. Sette le attività sospese  e dieci quelle sanzionate con multe per un totale di 180 mila euro.

Le aziende agricole irregolari 

Nel corso di un controllo effettuato presso un campo agricolo di coltivazione di kiwi, situato nel territorio comunale di Arcade, sono state individuate 2 aziende agricole che svolgevano attività di “diradamento dei fiori” impiegando tra i propri dipendenti complessivamente 5 lavoratori “in nero”. Nello specifico la prima azienda, gestita da un cittadino extracomunitario, aveva tra le proprie fila 4 lavoratori “in nero”, tra cui un cittadino clandestino, mentre nella seconda azienda, gestita da imprenditori locali, il lavoratore impiegato “in nero” era un italiano. Analogamente in un campo agricolo, situato nel comune di Spresiano, è stato individuato un lavoratore impegnato in attività di raccolta asparagi in totale carenza previdenziale ed assicurativa e quindi “in nero”. Per tutte le 3 aziende ispezionate è stato emesso il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.

Dipendenti in nero nella ristorazione 

Un kebab situato a Valdobbiadene è stato sospeso sia per aver impiegato “in nero” un lavoratore irregolare sul territorio nazionale, sia per gravi violazioni sulla sicurezza, in quanto aveva omesso di redigere il Documento di Valutazione dei Rischi, documento fondamentale per la tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Sempre nel medesimo ambito, in un locale di Susegana, sono stati identificati 3 lavoratori “in nero”, trovati intenti a svolgere mansioni diverse ed impiegati in cucina e in sala.

Medesima situazione riscontrata in un ristorante di San Fior, ove i lavoratori “in nero” erano 2 e in un bar di Spresiano, dove una donna era impiegata “in nero” con la mansione di barista. Nei confronti dei 3 locali si è proceduto con la sospensione dell’attività imprenditoriale.

Tutela della sicurezza

I molteplici controlli, effettuati anche nei comuni di Ormelle, Altivole, Volpago del Montello e Oderzo, volti a garantire il rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, hanno permesso di riscontrare la presenza di numerose violazioni e di individuare complessivamente 10 aziende inadempienti. Tra le sanzioni contestate, l’omessa formazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, l’omessa formazione dei lavoratori e la mancata sorveglianza sanitaria degli stessi.

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