Sicurezza alimentare, 800 agricoltori trevigiani di Coldiretti protestano a Parma

Il presidente Polegato: «Chiarire le procedure di valutazione che l’autorità applica per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei»

La rappresentanza di trevigiani a Parma
La rappresentanza di trevigiani a Parma

Coldiretti porta 800 agricoltori trevigiani a Parma. «Abbiamo avuto un confronto aperto e costruttivo con i vertici dell’Efsa. Abbiamo apprezzato la grande disponibilità ad ascoltare le nostre istanze e a chiarire le procedure di valutazione che l’autorità applica per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei. E’ un importante successo per i 20mila agricoltori che sono arrivati qui a Parma (820 dalla Marca trevigiana ndr) . Un momento di grande rappresentanza democratica, che rafforza il patto tra agricoltori e cittadini consumatori che avranno maggiori garanzie di tutela. La nostra iniziativa fin dal primo momento aveva l’obiettivo di rafforzare la ricerca medica e il ruolo di Efsa, ora continueremo il nostro impegno a Bruxelles per ulteriori potenziamenti delle regole e della trasparenza sui cibi fatti in laboratorio e sui prodotti ultraformulati».

Così il presidente di Coldiretti Treviso, Giorgio Polegato, che fa sue le parole del presidente nazionale e del segretario di Coldiretti Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo che ieri sono stati ricevuti dai vertici dell’Efsa.

Il gruppo di trevigiani a Parma
Il gruppo di trevigiani a Parma

Soddisfazione, dunque, da parte anche di Coldiretti Treviso, per l’impegno dell’Efsa nel condurre ogni analisi necessaria su ogni singolo prodotto notificato, includendo test pre-clinici e clinici sui cibi derivati da colture cellulari e da fermentazione di precisione.

Questo conferma l’importanza della massima prudenza e trasparenza nell’introduzione di cibi che potrebbero avere impatti ancora sconosciuti sulla salute umana.

«Abbiamo apprezzato la disponibilità dell’Efsa, sottolinea Coldiretti, anche ad accogliere con favore la conferma che le richieste di autorizzazione presentate prima del 1° febbraio 2025 saranno valutate secondo i più alti standard scientifici, utilizzando criteri aggiornati contenuti nelle ultime linee guida».

Questo rappresenta una garanzia fondamentale per assicurare che ogni nuovo alimento venga sottoposto agli stessi rigorosi parametri di sicurezza, indipendentemente dalla data di presentazione della domanda.

Positiva anche la volontà dell’Efsa di operare con totale trasparenza, garantendo l’accessibilità pubblica delle informazioni relative ai prodotti notificati, agli studi richiesti e al processo di valutazione scientifica. Questo aspetto è cruciale per garantire la fiducia dei cittadini e degli operatori del settore agroalimentare.

«Riteniamo fondamentale proseguire il dialogo con l’Efsa e le istituzioni europee – conclude Polegato - per garantire che ogni innovazione alimentare venga valutata con il massimo rigore scientifico e nel rispetto del principio di precauzione. Non siamo assolutamente contro la scienza e non vogliamo frenare il progresso, ma la salute dei cittadini e la tutela del nostro modello agroalimentare devono rimanere le priorità assolute».

Infine, sottolinea Coldiretti, c’è una particolare soddisfazione nel rilevare che quando cittadini e istituzioni europee dialogano, tutta l’Europa ne esce rafforzata.

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