Si svela la «nuova» porta San Tomaso

Giù il velo da Porta San Tomaso. Il restauro della celebre porta nord della città è praticamente terminato e nei prossimi giorni la cinquecentesca porta potrà essere ammirata in tutto il suo splendore. L’impresa Bonazza ha iniziato ieri a smantellare le impalcature e nei prossimi giorni il portale potrà essere apprezzato in tutta la sua bellezza.
Prima, positiva novità è che l’accesso alla porta, una volta completato il restauro, sarà «protetto» al traffico veicolare, così come Porta Santi Quaranta. Porta San Tomaso diventerà insomma una piccola isola pedonale, con le sue volte cinquecentesche coperte di fregi e affreschi.
I lavori di restauro sono iniziati il 6 dicembre 2010, commissionati dal proprietario del fabbricato, il Demanio pubblico dello Stato, e finanziati da un assegno da 700 mila euro del Gruppo Veneto Banca. Il progetto di restauro, teso soprattutto al recupero conservativo del bene, è stato firmato dal soprintendente Giuseppe Rallo.
La porta, costruita nel 1518 dalla Repubblica Serenissima per ragioni difensive, non subiva un vero restauro dal 1931. Col tempo e soprattutto con il traffico il biancore del suo marmorino è praticamente scomparso. Per questo il restauro, inseguito da tempo dall’amministrazione comunale, giunge davvero a proposito. Sotto le volte sono spuntati pregevoli affreschi, che saranno opportunamente illuminati così come la porta stessa. L’illuminazione del fabbricato ha richiesto un investimento a parte e un progetto dettagliato: il risultato dovrebbe essere eccellente.
Durante il Risorgimento la porta fu chiamata Porta Mazzini in onore del patriota, ma col Novecento riprese l’antica denominazione.
Nelle prossime settimane Soprintendenza, Comune e Veneto Banca illustreranno le fasi dell’importante lavoro in un pubblico appuntamento.
Non ancora definito l’ultimo pezzo di restauro, legato al rifacimento della pavimentazione antica esterna al manufatto. Lo storico selciato è attualmente coperto di asfalto ma il Comune sta cercando di trovare i 90 mila euro mancanti per completare anche quest’ultimo dettaglio che sarebbe una veste complessiva all’intero compendio.
Con il completamento del restauro, Porta San Tomaso diventa ancora di più il quartiere della movida trevigiana. Nel raggio di poco più di duecento metri ci sono 48 licenze e 21 locali pubblici: un record che consacra questo lembo di centro storico tra piazzale Burchiellati, via Manzoni, Piazza del Grano e Borgo Mazzini a luogo prediletto per l’aperitivo, il passeggio e la cena dei trevigiani.
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