Si siede in aereo, imprenditore stroncato da un infarto

ALTIVOLE. L’imprenditore Adriano Cavarzan è stato stroncato da un malore mercoledì sera, all’aeroporto di Francoforte, poco prima del decollo dell’aereo che l’avrebbe riportato in Italia. La tragedia sotto gli occhi del figlio Roberto, che lo accompagnava. Sessantadue anni, titolare di un’azienda che porta il suo nome e che realizza in via Toniolo lavorazioni inox per l’industria alimentare, chimica e farmaceutica, l’imprenditore era molto conosciuto.
Il decesso, come è stato documentato nel referto compilato dalle autorità sanitarie tedesche, è dovuto a cause naturali. Ma il figlio Roberto, che era con lui, vuole vederci chiaro: in aeroporto prima di salire in aereo era stato lui stesso a chiedere aiuto al punto assistenza, ma, a suo dire, non gli è stato dato ascolto.
Adriano Cavarzan e il figlio erano partiti martedì scorso dalla sede della loro azienda, che conta una cinquantina di dipendenti ed è specializzata nella produzione di cisterne inox. Erano andati in Inghilterra per motivi di lavoro con il volo Venezia- Francoforte- Birmingham, poi si erano spostati nelle vicinanze di Bruxelles, in Belgio, per far visita a clienti importanti. Nel primo pomeriggio di mercoledì, sono ripartiti per rientrare in Italia facendo scalo a Francoforte, in Germania. «Mio padre», racconta il figlio Roberto, «già dal mattino di mercoledì aveva detto di non sentirsi molto bene, avvertiva una grande stanchezza. Ma, viste le fatiche della trasferta, non ci abbiamo dato molto peso. In due giorni avevamo preso tre aerei e gli spostamenti erano stati piuttosto impegnativi». Roberto ha iniziato a preoccuparsi quando il padre, oltre a provare una grande spossatezza, ha iniziato a tossire. «È stata quella tosse a mettermi in allarme», confessa Roberto, «Un anno fa mio padre si era sottoposto a un intervento chirurgico all’ospedale di Padova per un tumore al polmone. Il male sembrava essere stato debellato: dopo quell’intervento si è sempre sentito bene. Abbiamo chiesto informazioni al punto di assistenza presente in aeroporto. Ci è stato risposto anche in malo modo: “E noi, cosa dovremo fare?”». Padre e figlio sono saliti sull’aereo che doveva partire da Francoforte alle 21.40. «Ma, dato che mio padre stava male, non è partito in orario», continua Roberto, «Appena è salito, papà si è sentito male, un dolore fortissimo allo stomaco al punto che l’assistente di volo si è preoccupata chiamando l’ambulanza. I soccorritori hanno capito la gravità della situazione, l’aereo non è più partito. Mio padre è stato caricato in ambulanza». Nonostante tutte le cure, Adriano Cavarzan non ce l’ha fatta. «Per me», racconta Roberto, «sono state ore di terrore e angoscia: mi sentivo impotente, lontano da tutti, fortunatamente qualcuno parlava con me in inglese. Forse papà si poteva salvare, se quando ho chiesto aiuto al punto di assistenza, qualche ora prima, avessero fatto intervenire un medico. Invece il tempo è passato inutilmente. Ora vedremo in che modo, ma faremo causa a chi mi ha risposto così malamente e soprattutto con superficialità quando papà stava male». Roberto, 32 anni, il minore dei cinque figli che lavorano nell’azienda di Adriano, ha chiamato i familiari. Oggi, la salma dell’0imprenditore tornerà ad Altivole. I funerali saranno celebrati, domani, alle 15, nella chiesa di Caselle. Questa sera, alle 20, sempre nelle stessa chiesa, sarà recitato il rosario. Lascia oltre alla moglie Giuliana Parisotto i figli Cristian, Simone, Enrico, Massimo e Roberto.
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