Si schianta con la moto, muore a 18 anni

Studiava al liceo scientifico di Castelfranco. I genitori disperati: «Lo abbiamo ucciso noi, regalandogli quella Yamaha»

PIOMBINO DESE

«Lo abbiamo ucciso noi. Lo abbiamo ucciso noi». Mamma Denada lo urla disperatamente uscendo ed entrando di casa, senza pace. Papà Kramer ripete invece questa frase con lo sguardo nel vuoto. Il senso di colpa si alterna al dolore: loro figlio Alessio, 18 anni, il loro unico figlio, è morto da poche ore in un’assurda fuoriuscita con la moto, a meno di tre chilometri da casa. «L’ho ammazzato io» piange disperata mamma Denada. «Mi aveva chiesto: “Mamma portami tu” e io gli ho risposto che ero stanca. Cosa ho fatto, cosa ho fatto». «Lo abbiamo ucciso noi. Sono io che gli ho comprato la moto un anno fa», aggiunge papà Kramer, abbracciando la moglie. Alessio Bariamcanaj, studente del liceo Giorgione di Castelfranco, è morto ieri mattina all’ospedale Ca’ Foncello per le gravissime lesioni riportate nell’incidente stradale di venerdì sera. Alle 19, all’angolo tra vie Meolde e via Candiani a Torreselle di Piombino Dese, la sua Yamaha 125 si è schiantata contro un palo. Tra due settimane Alessio avrebbe presto la patente.

Venerdì pomeriggio Alessio aveva preso la moto per andare dall’amico Gianluca, che abita in paese, anche lui studente del Giorgione. I due si erano messi d’accordo per andare a fare una corsetta per tenersi in allenamento. La tragedia si è consumata poco dopo le 19, mentre il diciottenne tornava a casa. In sella alla sua Yamaha 125, ha superato agevolmente il passaggio a livello a raso di via Meolde, ma subito dopo ha perso il controllo della moto ed è sbandato a destra. Probabilmente ha tentato di rimettersi in carreggiata ma, forse a causa della velocità, la contromanovra non gli è riuscita compiutamente. Ha colpito di petto il palo dell’illuminazione al centro dell’isola spartitraffico di via Candiani.

L’impatto è stato violentissimo e il diciottenne è rimbalzato sulla strada privo di sensi, mentre la moto ha proseguito la corsa per inerzia finendo nel fosso. Il casco che indossava non è bastato a salvaguardarlo. Alcuni residenti, fra cui un amico del giovane che abita nei palazzi di fronte, hanno allertato i soccorsi. In via Meolde sono arrivati un’ambulanza del Suem 118 e l’elisoccorso. Le condizioni del ferito sono apparse subito gravissime. L’équipe medica ha tentato di rianimarlo per lunghissimi minuti praticandogli il massaggio cardiaco. Poi è stato intubato e trasportato in elicottero al Ca’ Foncello, accolto in condizioni critiche nel reparto di Rianimazione. Nel violentissimo schianto aveva riportato un trauma addominale e cranico che ne ha causato il decesso. In via Meolde sono arrivati i carabinieri della stazione locale, che hanno messo sotto sequestro la Yamaha.

I genitori di Alessio sono stati avvisati verso le 20. «Abbiamo pregato e sperato tutta la notte», le loro parole. Il cuore di Alessio si è fermato alle 8.05 di ieri. E oltre al profondissimo dolore per la morte dell’unico figlio, i due genitori sono stati vinti dai sensi di colpa: la madre per non aver dato un passaggio al figlio, il padre per quella moto comprata un anno fa come premio alla responsabilità del ragazzo. «Vi prego, ditemi che è un brutto sogno» ripete Kramer con in braccio Cookie, il cane di Alessio che pare quasi avvertire nel suo insolito mutismo la tragedia toccata al padrone. Il lutto colpisce tutta Piombino Dese, dove la famiglia Bariamcanaj, originaria di Valona in Albania, abita da una trentina di anni ed è perfettamente integrata. —

giusy andreoli

nicola cesaro

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