Si ferma il Nona Nana La birreria chiude dopo trentadue anni

Domenica ultimo giorno di apertura del pub di Venegazzù Ai clienti il «grazie» di Martina e Daniele, gestori dal 2001

VOLPAGO DEL MONTELLO. Chiude la birreria Nona Nana. Dopo 32 anni di attività, domenica sarà l’ultimo giorno di apertura per lo storico pub birreria di Venegazzù di Volpago.

Era nell’aria da un po’, ma tutti i clienti e amici speravano fossero solo voci, pensieri, ipotesi. Invece no: Martina Bandiera e Daniele Sartor, gestori del locale dal 2001, hanno deciso di dire «basta». «Lasciamo, e ci teniamo a dire grazie a tutti. Sono stati sedici anni intensi e bellissimi».

Sedici, più altrettanti della gestione precedente, quella di Biagio Facin. Trentadue anni, una vita. Alla base della decisione di mollare c’è la scadenza del contratto d’affitto e la difficoltà nel trovare un accordo con il proprietario dell’immobile per il rinnovo. Quanta gente è passata davanti quel bancone, in questi anni. Birre, cucina tipica bavarese, serate musicali, partite di calcio sul maxischermo: il Nona Nana era un punto di ritrovo, un centro di gravità per tantissimi affezionati. Quello di Martina e “Lele” sembra proprio un addio, o ci sono i margini di trasformarlo in un “arrivederci”? «Per ora è un addio, ci prendiamo una pausa di riflessione, poi chissà», dice Martina. Troppo presto per immaginare se decideranno di prendere in gestione un altro locale, o se qualcuno subentrerà lì a Venegazzù, in via Monte Grappa.

Il passaggio di testimone era avvenuto nel 2001: dopo sedici anni, il fondatore Biagio Facin aveva deciso di lasciare la gestione del “suo” Nona Nana. Daniele e Martina, compagni anche nella vita, hanno raccolto la sfida e ci hanno messo tutta la loro passione. Nel segno della continuità, dando spazio a musica, serate a tema, buona cucina. Ma anche trasformando il locale a loro immagine e somiglianza, a cominciare dalla passione per la Juventus che ha animato tante serate di partite tra gol e Tennent’s. E poi le feste country, quelle in maschera, le serate dedicate al gioco in scatola: migliaia di persone, in questi anni, hanno trovato un buon motivo per passare qualche serata lì. Anche al fresco del patio estivo, nella bella stagione. Ora sarà una gelida domenica di gennaio un po’ triste, quella dell’ultima serranda giù. Ma in tanti sperano possa essere solo un «ciao, alla prossima».

Fabio Poloni

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