Si è spenta Speranza Garatti addio alla "mamma" del primo tiramisù

Grade maestra di cucina. Aveva insegnato il mestiere a tanti chef della Marca
Speranza Garatti
Speranza Garatti
TREVISO
. La malattia l'aveva colta una decina d'anni fa e il suo corso è stato inesorabile. E' scomparsa ieri, a 86 anni, nella casa di riposo del Veneziano nella quale era ricoverata da tempo, Speranza Garatti, inventrice del dolce che poi divenne famoso nel mondo come "tiramisù".


Aveva passato una vita al lavoro, con gioia e passione, prima al banco di bottega e poi ai fornelli del suo ristorante, la "signora speranza". La sua avventura lavorativa era iniziata nel negozio di alimentari dei suoi genitori, a Farrò di Follina. Poi era passata al tavolo della macelleria dove, spiegava, aveva imparato tutti i segreti dei tagli di carne "in modo da avere sempre il meglio, ma di non buttare via nulla".


Una regola "sana" che aveva poi animato le sue avventure ai fornelli al 'Posta' di Pieve di Soligo, dove si era fatto l'esperienza "ai fuochi" anche il mitico Lino Toffolin, divenuto in seguito grande ristoratore, per proprio conto, a Solighetto. La signora Speranza era stata una grande maestra, riconosciuta in tutta la Marca, per molti futuri chef. A Treviso aveva aperto, insieme al marito Ottorino, il Camin alle Stiore, proprio di fronte all'attuale Fogher, l'albergo poi aperto dalla famiglia Garatti (qui esordì come cuoco e "figlio di fornelli" Celeste Tonon).


Ma fu al Camin, dice la leggenda - e raccontava la signora Speranza - che, in occasione del soggiorno di un regante di Grecia, nacque quella 'coppa imperiale', fatta con savoiardi, mascarpone, caffè e uova e, sopra, cioccolato grattugiato o cacao in polvere. A quel dolce morbido "al cucchiaio", fatto diventare torta, Ado Campeol, ristoratore e amico dei Garatti, diede il nome di {tiramesù}, dando il via a una diatriba su chi l'aveva inventato.


A distanza di anni se ne discute ancora, anche se su quell'invenzione Treviso ha perso diritti di primogenitura. Speranza Garatti lascia i figli Gianni e Luciano, le nuore e il nipote Federico. I funerali non sono ancora fissati.
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