Show delle Frecce Tricolori per ricordarli

CAPOSILE
Corrado Rusalen, 46 anni, è un uomo a pezzi. Ha visto morire il suo amico del cuore, il suo socio della Pioneer Team detto Franc Borin sui cieli di Caposile. «E' stato un attimo - racconta sospirando-sarà durato due secondi. Ho visto Franco cadere a terra. E' difficile commentare una scena simile. Tuttavia non mi sono reso nemmeno conto di cosa stava succedendo attorno che ho avuto l'istinto di correre verso l'aereo caduto». In pochi attimi Rusalen raggiunge la carcassa dell'aereo ormai in fiamme. «Mi sono precipitato - continua - per vedere se c'era ancora qualcosa da fare, se era possibile salvare qualcuno. Invece niente. Non si poteva più fare nulla. Franco Borin e Simone Conte erano morti».
Rusalen prova il dolore immenso di chi ha perso un amico. E si aggiunge il rammarico per il fatto che quel Pioneer 300 era stato costruito all'Alpi Aviation di San Quirino, in provincia di Pordenone, dove lui è dirigente tecnico. Quell'aereo, dunque, lo conosce benissimo. E' consapevole che proprio sul velivolo, presumibilmente, si concentrerà la lente di ingrandimento della magistratura. E di fronte alle immancabili ipotesi e congetture, visto che lui si ritrova a essere pressochè parte in causa, reagisce.La città non dimenticherà Franc Borin».
Intanto si pensa ad un evento per ricordare le due vittime. Il sindaco di Jesolo Francesco Calzavara parla prima da amico e poi da primo cittadino. «Con gli amici delle Frecce tricolori- dice il sindaco - penseremo a qualcosa che possa ricordare le vittime e in particolare Franco, un vero amico che sorrideva in modo sincero e aperto come pochi sanno ancora fare oggi. Un uomo effervescente che avevamo imparato a conoscere anche per la sua abilità che da anni affascina tutto il Veneto». Domenica sera a Jesolo sono iniziate telefonate, scambi di messaggi con i telefonini. Poi l'assalto a Facebook. Franco è morto come aveva vissuto, in modo avventuroso. Tanti gli amici che lo ricordano. Tra questi, Ennio Valiante, amico da tanti anni e molto vicino alla famiglia. «Non posso che dire che ho perso una persona straordinaria- dice Valiante, medico e presidente del Consiglio comunale di Jesolo- Era, come si dice, il numero uno. Un professionista nel suo lavoro, un grande nel volo».
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