Sfratti a via Pisa, ancora 30 famiglie senza casa: tensione in Prefettura

Dopo l’asta vinta da Dora Re 1, i contratti sono decaduti e solo 21 nuclei hanno trovato una nuova casa. Allarme di Adl Cobas e Caminantes: «Speculazione e minacce dalla proprietà, serve intervento urgente delle istituzioni»

Andrea Dossi

Ancora 30 famiglie di via Pisa sono senza una casa e sale la tensione in attesa di settembre. A quasi un mese dalle prossime scadenze degli sfratti sono decine gli inquilini che non hanno trovato una soluzione abitativa alternativa.

Dall'inizio dell'anno, 21 famiglie sono riuscite a ricollocarsi, la maggior parte dei quali acquistando casa tramite mutuo vista la difficoltà nel reperire alloggi in affitto. Ad agosto sarà tregua prima che l'ufficiale giudiziario torni a bussare alle porte dei civici 16, 18 e 20 di via Pisa. Ma la preoccupazione resta. I tre condomini, aggiudicati all'asta nel 2023 dalla società Dora Re 1 di Conegliano, ha visto decadere il contratto di locazione con Gest 3, che a sua volta dava in subaffitto gli appartamenti.

La Dora Re 1 intende riqualificare i condomini ma questo ha innescato una crisi abitativa per chi vi risiedeva. Ieri mattina si è tenuto un confronto in Prefettura, richiesto dagli inquilini: hanno partecipato il prefetto Angelo Sidoti, l'assessore all'urbanistica Andrea De Checchi, due rappresentanti degli residenti di via Pisa, Sergio Zulian di Adl Cobas e Gaia Righetto dell'associazione Caminantes.

“Pensiamo che sia importante coinvolgere la Prefettura perché ha la responsabilità dell’ordine pubblico e affinché si usi la forza nella sfratti di via Pisa - spiega Zulian - La situazione è di pura speculazione, la proprietà ha creato un’emergenza casa a persone che hanno sempre pagato l’affitto ma rischiano di essere lasciate per strada. Abbiamo chiesto la garanzia che nessuno rimanga senza un tetto sulla testa e il coinvolgimento di tutte le parti in causa affinché questa emergenza si risolva in modo pacifico perché abbiamo ricevuto dei segnali di aggressività da parte della proprietà che minaccia e che ha sfrattato un inquilino che si era già impegnato a lasciare l’appartamento. Chi ha trovato un’altra soluzione ha fatto da solo. Il mercato degli affitti è bloccato, i prezzi sono impossibili e serve tempo”.

“Ci saranno altri incontri - continua Righetto - Abbiamo insistito sul fatto che gli enti pubblici e chi governa la città dovrebbe indagare sulla proprietà. Dora Re ha un capitale di 10 mila euro di proprietà di un fondo olandese di cui non si conoscono i proprietari fisici. C’è stata, tra l’altro, la disponibilità di un broker che avrebbe dovuto aiutare le famiglie a trovare una casa e ricevere un compenso nel caso la trattativa fosse andata a buon fine: in realtà stiamo registrando che a più di una famiglia lui ha chiesto dei soldi prima del reperimento di un immobile ma senza trovare nulla”.

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