Ponte della Priula, ragazzini salgono sul tetto del palazzetto. Il sindaco: «Educate i vostri figli»

Appello ai genitori: «Gesti rischiosissimi». L’ipotesi della bravata o dell’emulazione del parkour

Diego Bortolotto

Sono saliti sul tetto della palestra, forse per una sfida o per filmarsi con gli smartphone. Arrivati i carabinieri, si sono dileguati.

Un gruppo di ragazzini lunedì sera si è arrampicato sui tubi ed è salito sulla copertura del palazzetto “Bepi Ros”, a Ponte della Priula. Non sarebbe la prima volta che sono stati notati dei giovani salire, in passato c’è stato anche la necessità di recuperare un pallone.

Lunedì verso le 21, nel timore che volessero compiere atti vandalici o cercare di introdursi all’interno da un lucernario, vista anche la preoccupazione dei furti a Susegana, sono state allertate le forze dell'ordine.

Ma, quando le pattuglie dei militari dell’Arma sono arrivate in via Aldo Moro, non c'era più traccia della gang di minorenni.

L'ipotesi è che i ragazzini fossero in cerca di emozioni forti, come dimostra il fenomeno “parkour”. L'attività ludico-sportiva, di arrampicarsi e fare evoluzioni su edifici, non prevede però di inerpicarsi in proprietà pubbliche, procurando allarme.

Gli stessi minorenni hanno messo in pericolo la propria incolumità, ma è forse proprio quello che cercano: il brivido del rischio. Anche quello che il tetto ceda, o che scivolino.

Anche l'amministrazione comunale è stata informata dell'accaduto e ha invitato i genitori degli adolescenti a educare i propri figli.

«Se qualcuno riconosce nei propri figli qualcuno di questi ragazzi», è l'appello diffuso da sindaco ed assessori, «è cortesemente pregato di invitarli a non compiere più atti simili, comportamenti pericolosi oltre che davvero stupidi». 

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