Senza allacciamento in 16 mila Un piano per la rete fognaria

Comune e Piave Servizi puntano a collegare 300-500 utenze all’anno «Siamo la città del benessere, qui si trovano pozzi per l’acqua potabile»
Vatrella Vittorio Veneto TECNICI AL LAVORO SUL'EFFETTIVA ZONA DEL GUASTO, IN VIA DANTE
Vatrella Vittorio Veneto TECNICI AL LAVORO SUL'EFFETTIVA ZONA DEL GUASTO, IN VIA DANTE

VITTORIO VENETO. Sono circa 16 mila gli abitanti di Vittorio Veneto che non possono contare sulle fognature; le loro abitazioni scaricano direttamente nel sottosuolo, finendo nella maggior parte dei casi nel fiume Meschio e nei suoi piccoli affluenti. L’amministrazione comunale ha deciso un grande piano di interventi per risanare la città. L’altro ieri, si è tenuto un incontro tra l’assessore ai Lavori Pubblici, Bruno Fasan, e i vertici di Piave Servizi con il presidente Alessandro Bonet. È risultato che gli allacciamenti tra gli edifici e la rete fognaria nel territorio comunale, dove vive una popolazione di circa 20 mila abitanti, non sono più di 2 mila e 400. Dovrebbero essere, invece, almeno 6 mila.

900 sono programmati da anni ma i privati non intendono usufruire di quest’opportunità perché il costo è rilevante, da un minimo di 500 euro a un massimo di 5-6 mila euro. «In giunta», informa l’assessore Fasan, «ci siamo dati 5 anni per realizzare, se non tutta, almeno una parte dei collegamenti che mancano. Ci sono interi quartieri dove gli scarichi avvengono nel sottosuolo. La Val Lapisina, la Valle dei Fiori, quindi le periferie ma anche aree centrali come quelle di Serravalle e Costa, e in parte anche Ceneda, non hanno la copertura fognaria nei propri edifici».

Il problema è doppiamente grave, ad avviso di Fasan, perché nel territorio comunale ci sono numerose sorgenti – la principale è quella del Meschio – e da qui attingono gli acquedotti che poi scendono verso il Veneto orientale. «Garantirne la salubrità», sottolinea l’assessore, «deve essere quindi uno dei nostri compiti primari».

Alcuni lavori preliminari sono già iniziati, tant’è che Piave Servizi ha concordato con il Comune una serie di opere lungo le strade che il Comune stesso provvederà immediatamente a riasfaltare. Da qui, la cifra di 500 mila euro dell’avanzo di amministrazione, votata ieri sera in Consiglio comunale.

Dati alla mano, l’assessore Fasan e i suoi collaboratori si sono presi l’impegno di organizzare dai 300 ai 500 allacciamenti all’anno, a partire dai 900 già pronti. «È un’opera ciclopica, ce ne rendiamo ben conto», ammette Fasan. «A Vittorio Veneto se ne parla da decenni; anche precedenti amministrazioni avevano predisposto piani d’intervento, senza poi riuscire a concretizzarli. Noi ce la metteremo tutta per trovare i necessari finanziamenti ed è per questo che prevediamo un piano a scaglioni».

Sanificare il fiume Meschio è per la giunta-Miatto un obiettivo primario, liberandolo da tutti gli scarichi che si possono vedere anche lungo il suo percorso attraverso il centro città. L’assessore ai Lavori Pubblici non si consola osservando che altre città, a partire da Treviso, si trovano in condizioni di maggiore precarietà, per quanto riguarda il sistema fognario. «Vogliamo essere la città del bene-essere, non possiamo permetterci questo pericolo latente di inquinamento». —

Francesco Dal Mas

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