Senologia, un team in aiuto alle donne

Usl 9. Il direttore Benazzi vuole rilanciare la Brest Unit: «Diventerà un reparto di eccellenza»
Tome Treviso Dottor Balestrieri centro senologia Borgo cavalli ulss 89 agenzia fotografica foto film
Tome Treviso Dottor Balestrieri centro senologia Borgo cavalli ulss 89 agenzia fotografica foto film

«La Breast Unit di Treviso deve diventare un super reparto. Dobbiamo crescere». Per Francesco Benazzi, dg dell'Usl di Marca, il potenziale della Senologia del Ca’ Foncello può migliorare ancora se si punterà sull'umanizzazione. Il numero uno della sanità trevigiana tratteggia la linea e apre al confronto. A breve sarà convocato un tavolo. All'incontro parteciperanno la dirigente Patrizia Benini, il primario di Chirurgia Senologica, Paolo Burelli, i direttori di Oncologia e Radioterapia, l'associazione delle donne. Ma ecco che si fa largo anche una altro nome, quello di Nicola Balestrieri, chirurgo senologo che, per il passato, ha dato grosso impulso al reparto.

«Abbiamo un primario nuovo, bravo e giovane, sul quale investiremo molto, chiedendogli molto. Le donne malate al seno sono importanti, la speranza di vita è grande, se si lavora bene si sconfigge il male» continua Benazzi «ma anche l'assistenza psicologica è altrettanto importante. Ho parlato con il dottor Balestrieri e gli ho chiesto di presentare i suoi progetti. Li discuteremo insieme, se sono validi, sono il primo a dire sì». Parole che suonano come un'apertura, se solo si guarda quanto è accaduto nei mesi scorsi all'interno della Breast Unit. I mal di pancia non sono mancati. «Ben venga l'organizzazione svizzera» diceva qualcuno. «Le donne vanno anche “coccolate”» replicava qualcun altro.

Due diverse scuole di pensiero che si sono scontrate sotto la precedente direzione generale, con tanto di attriti e discreta “messa in disparte” di alcuni professionisti che avevano creduto molto nel dialogo con la paziente. Ora Benazzi riapre i giochi: «La nostra Breast Unit è un centro di riferimento, fa la Chirurgia Plastica, gli interventi, la ricostruzione immediata. E lo deve fare al meglio. Ma serve anche il “contorno” che significa rispondere ai bisogni delle donne». Le premesse ci sono, nei prossimi mesi, il “contorno” verrà delineato di più e meglio per rispondere in modo tempestivo alla problematica femminile. Il tavolo di confronto sarà il primo passo per migliorare ciò che già esiste. Dal case manager, l'infermiere coordinatore della paziente, agli interventi di dermopigmentazione per ricostruire il capezzolo dopo l'asportazione del cancro, un servizio che Treviso ha istituzionalizzato. Confermata anche la valenza dei progetti della Lilt, come lo “Stella Polare” che ha supportato psicologicamente più di 800 donne.

Valentina Calzavara

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