Sei mesi di restauro sui Caduti

Da marzo lavori sul monumento in piazza Vittoria, all’opera squadra di esperti

Via scritte, sporco, vecchiaia dal monumento ai Caduti di piazza della Vittoria. A inizio marzo partirà il cantiere per il restauro del più imponente monumento di Treviso realizzato fra il 1930 e il 1931 e inaugurato dall’allora Re d’Italia Vittorio Emanuele III.

Il Comune, dopo aver varato la riqualificazione del parco che incornicia la scalinata e le statue in bronzo, ha assegnato i lavori per la totale riqualificazione dell’opera realizzata dallo scultore molisano Arturo Stagliano. Ad occuparsi del cantiere sarà la ditta Mauro Vita di Roveredo in Piano, azienda che da anni si occupa di ridare splendore ad opere d’arte, palazzi, statue e monumenti in tuta Italia.

Sarà un’intervento «integrale e delicatissimo» spiegano dalla stessa azienda che in accordo con la Soprintendenza ai Beni artistici e con i tecnici dell’amministrazione si appresta ad allestire ben sei mesi di campagna di restauro dal valore di quasi 70 mila euro.

Il monumento verrà interamente circondato da impalcature e veli, “impacchettato” per permettere il lavoro di pulizia di tutti i suoi elementi, dalle scalinate in pietra alle gigantesche statue di bronzo sulle quali per anni hanno infierito agenti atmosferici, smog e purtroppo anche giovani vandali che hanno tempestato il monumento alla memoria di scritte e sporcizia incuranti del suo valore storico. I restauratori lavoreranno di olio di gomito, sabbiatrici caricate a “farine” morbide e naturali per evitare di danneggiare l’opera alla memoria. Intitolato “Gloria”, il monumento ai caduti è nato per onorare le centinaia di soldati trevigiani morti in guerra e per questo raffigura sei uomini che portano a spalle il corpo di un uomo morto seguiti da un pianto di donne velate e da un “coro” di altre figure dolenti che salgono la scalinata. «Un corpus monumentale importante sul quale si lavorerà centimetro dopo centimetro» spiega lo stesso Mauro Vita. A seguire direttamente il cantiere sarà Francesca Bellavitis, la responsabile restauri dell’azienda, con lei un team di esperti che lavorerà con l’obiettivo «non di riportare il bronzo e le pietre all’aspetto di ottant’anni fa» spiega Vita, «ma di curarli, pulirli, rinforzarli dando loro il giusto aspetto, rispettoso dei materiali e del tempo trascorso».

Un restauro conservativo, che permetterà però di dare nuova luce al monumento. L’intero complesso monumentale verrà svelato in agosto, salvo intoppi legati al maltempo che potrebbe rallentare il cantiere previsto in 180 giorni. Da allora, si spera, non si parlerà più di valdalismi o incuria, ammesso che la barriera verde basti a fermare chi vuol sedere sugli scaloni. (f.d.w.)

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