Segretario a Fonte e Castelcucco La grande passione per le scalate

SEGUSINO. I compagni di scalata e quelli di bicicletta, i colleghi assessori, i sindaci. La moglie Paola e la figlia 15enne. I cittadini di almeno cinque Comuni. In tanti, tra le province di Treviso e Belluno, piangono Renato Coppe. Da Fonzaso a Fonte, passando per Vidor e Castelcucco: per tutti, era il segretario comunale. Macinava chilometri ogni giorno per discutere con i sindaci di bilanci, progetti, conti da tenere in ordine.Dal 2007, a Segusino (il suo paese) era anche assessore ai lavori pubblici, ruolo confermato dopo la vittoria alle comunali dell’anno scorso, che avevano aggiunto anche una nuova competenza (assessore al bilancio) al suo curriculum.Una carica che gli aveva assegnato il sindaco, ma soprattutto amico, Guido Lio, con cui davvero ha vissuto gomito a gomito, anche prima dell’esperienza politica tra le file della Lega Nord.Guido Lio, oggi, è tra i più sconvolti. Spetterà anche a lui consolare moglie e figlia dello sfortunato assessore.
Solo una settimana fa, la festa per la cresima della ragazza. Ieri, un lutto improvviso che ha travolto la famiglia di via Cavarne, da sempre molto conosciuta e rispettata. Renato Coppe, 49 anni (era nato il 18 ottobre 1963 a Segusino), ha sempre vissuto nel suo paese, di cui sono originari i genitori. Un cognome comune, da quelle parti. Alle superiori sceglie un istituto tecnico, ma all’Università di Padova scopre la sua vera vocazione, e si laurea in Scienze Politiche. Prima di ottenere l’abilitazione da segretario comunale, lavora come vigile urbano a Feltre: l’ennesimo punto di contatto con il sindaco Lio. La svolta alla carriera avviene con i 18 mesi di corso a Roma, alla Scuola superiore per la Pubblica amministrazione locale, tra il 2004 e il 2006, che gli permettono l’iscrizione all’albo dei segretari. È in questo momento che smette i panni del vigile urbano per mettersi a servizio della comunità.
Lo ricorda così Albino Cordiali, sindaco di Vidor, uno degli ultimi ad averci lavorato assieme: «L’ho visto l’ultima volta proprio venerdì pomeriggio. E dovevamo rivederci lunedì: stavamo ragionando sul bilancio. Era una persona squisita, alla mano. Con lui avevo un dialogo continuo ed era sempre disponibile, anche se lo disturbavo a tutte le ore, compresi i fine settimana. Penseremo certamente a come ricordarlo nel nostro Comune. Per un paese piccolo come il nostro, era una figura fondamentale».
Una disponibilità confermata da Adriano Torresan, sindaco di Castelcucco: «L’ho sentito sabato a mezzogiorno l’ultima volta. Avevo chiamato altre persone prima, senza trovarle, mentre lui ha risposto al primo squillo. Tutto passava per le sue mani, lui arrivava dappertutto. Con lui ho fatto due mandati: uno da vicesindaco, uno da sindaco, era una persona fondamentale per il nostro ente. Il pensiero, però, in queste ore va alla famiglia».
La moglie Paola è stata subito informata della tragedia, mentre la loro figlia, fino a sera inoltrata, è rimasta fuori casa, e non ha potuto sapere. «Una botta terribile per la comunità, ma soprattutto per i suoi cari. Ricordo la sua grande passione per le scalate, me ne parlava spesso», ricorda Cordiali. Una passione che l’ha tradito in un pomeriggio di sole in cui cercava di svagarsi sulla parete rocciosa di Schievenin. Un destino beffardo, se si pensa a quanto racconta il sindaco di Fonzaso, Gianluigi Furlin: «Nell’ultima riunione, stavamo vagliando la possibilità di inaugurare una palestra di roccia proprio a Fonzaso. Avrebbe gestito lui il progetto. Così, gli ho detto scherzando, ti puoi allenare subito dopo il lavoro».
Renato Coppe non amava solo arrampicarsi. Era uno sportivo a tutto tondo. Sulle palestre di roccia ci andava da almeno vent’anni, era ben allenato. Gli piacevano anche le escursioni in mountain bike. L’ultimo allenamento, sabato, aveva deciso di farlo da solo. E chissà se l’intervento di un compagno di scalata avrebbe potuto salvargli la vita.
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