Sede dell'Inps: bocciate otto sedi

Alberto Villanova
Alberto Villanova
 
PIEVE DI SOLIGO.
E' fissato per martedì in Villa Brandolini a Solighetto, il consiglio comunale di Pieve di Soligo, ma le polemiche sono già scoppiate. Al centro di tutto la chiusura dello sportello Inps e del Centro per l'Impiego di Pieve di Soligo, ma anche il nuovo regolamento sui fitofarmaci e il problema dello scarico illegale di rifiuti nella frazione di Barbisano. «Forse sarebbe il caso di fare meno polemica e cominciare a lavorare spalla a spalla per il bene del nostro territorio - dichiara il neoassessore provinciale Alberto Villanova, già assessore alla sicurezza del comune di Pieve di Soligo - Che la direzione dell'Inps volesse chiudere lo sportello di Pieve è un fatto noto da tempo. Come amministrazione comunale abbiamo avuto il primo incontro con i dirigenti Inps un anno e mezzo fa. A seguito di quel primo colloquio il comune si è impegnato a identificare una nuova sede per l'ufficio Inps di Pieve. Ad oggi abbiamo individuato ben otto possibili nuovi locali: alcuni nel centro di Pieve, altri in periferia ed altri ancora al di fuori del nostro territorio. Ci siamo detti pronti a rinnovare la formula già attuata negli anni precedenti, per la quale l'affitto dei locali veniva pagato per metà dal comune di Pieve e per la parte restante dagli altri comuni del Quartier del Piave. Quando però abbiamo presentato questa proposta ai dirigenti dell'Inps, ci è stato risposto che la sede sarebbe stata chiusa comunque, perché il bacino d'utenza non era sufficiente a coprire i costi di gestione e di personale. Hanno ragionato come un'impresa privata, applicando freddamente una tabella dei costi, non come un ente previdenziale» termina Villanova. Una dichiarazione che però non convince del tutto il consigliere di minoranza Roberto Menegon, capogruppo della lista Vivere Pieve. Secondo Menegon la giunta Sforza non ha saputo sollevare la polemica in tempo ed esprimere in merito una posizione sufficientemente forte. «A suo tempo, quando c'era chi cominciava a parlare di trasferire l'Usl 7 - spiega Menegon - noi avevamo subito dato vita ad una discussione accesa, che come si è visto ha avuto una sua utilità. Se si arriva troppo tarsi si può solo fare la conta dei morti - termina il consigliere. Bisognava fare di più, e questo non vale solo per l'amministrazione di Pieve, ma per tutto il Quartier del Piave; un territorio non può farsi portare via servizi essenziali per tutti come l'Inps».

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