Se ne vanno in dieci, salta la giunta
Cinque consiglieri di maggioranza e la minoranza presentano le dimissioni

L’ex assessore Lucia Codemo
BORSO.
Giunta al capolinea. Sono state consegnate ieri mattina le dimissioni di 5 consiglieri della maggioranza. Fuori da consiglioe giunta: Lucia Codemo (assessore), Mauro Polo, Giambattista Andriollo, Giacomo Favero e Daniele Franciosi. Con loro si è dimessa tutta la minoranza ovvero Ivano Zordan, Sebastiano Favero e Flavio Dall'Agnol (Borso Viva), Manuela e Natale Baron (Insieme si cresce). A questo punto tutti a casa: a governare Borso fino alle elezioni arriverà il commissario straordinario nominato dal prefetto. «E' stata una scelta sofferta - dichiara l'ormai ex capogruppo della maggioranza leghista, Mauro Polo - Noi cinque siamo arrivati a questa decisione perchè abbiamo riscontrato una mancanza di condivisione e coinvolgimento, da parte di sindaco e vicesindaco, nelle scelte politiche fondamentali per il paese». La prima incrinatura nella compatezza della maggioranza risale a un anno fa, in occasione dell'approvazione della variante per l'area di atterraggio dei parapendii a Semonzo, passata con il voto contrario dei consiglieri della frazione. «Questa rottura ha portato in estate alle dimissioni del capogruppo di maggioranza - dichiara l'ormai ex assessore alle attività produttive, la leghista Lucia Codemo - mai più sostituito, perché secondo qualcuno, non era necessario». Secondo i consiglieri di maggioranza, il sindaco Igino Fabbian «non ha mai lavorato per compattare la squadra». «Anzi - dichiarano - ha più volte chiesto le dimissioni a chi non si allineava. Per questo riteniamo che non ci siano più i presupposti per continuare un'azione di governo efficace e democratica per il nostro comune». Anche per i cinque consiglieri di minoranza che hanno rassegnato ieri le dimissioni è stato un atto sofferto. «Ma di responsabilità - sostiene il capogruppo di Borso Viva, Flavio Dall'Agnol - Niente di personale contro il sindaco, mi limito a criticarne l'operato politico. L'amministrazione Fabbian è stata condizionata dal comportamento arrogante di alcuni componenti della giunta che hanno costantemente operato come se le loro idee e le loro proposte non dovessero essere messe in discussione». La minoranza accusa il sindaco Fabbian di aver ignorato «il pensiero dell'intero gruppo di maggioranza». «C'è stato un vero rifiuto di un dialogo e confronto e l'assenza di coinvolgimento delle minoranza nelle scelte amministrative del Comune», continua Dall'Agnol. Non si tira indietro il capogruppo di «Insieme si cresce», Manuela Baron. «Non c'è stato mai alcun confronto con noi - accusa la consigliera - L'assessore al bilancio Tarcisio Ziliotto e l'assessore all'istruzione Cecilia Zamperoni hanno preso in mano tutte le decisioni amministrative. La crisi è la conclusione di un malessere che va avanti da un anno soprattutto dopo i tagli al sociale e l'annullamento del progetto giovani da cui sono stati stornati 21 mila euro». «I nostri elettori ci hanno ringraziato per questa decisione - conclude il consigliere Dall'Agnol - hanno capito la nostra scelta che è dunque ampiamente sostenuta dai cittadini».
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