Riprese le ricerche di Matteo Vendramin: cani molecolari setacciano i boschi
Si cercano tracce del coneglianese sparito il 7 ottobre tra i sentieri sulle colline del Felettano. Le prime ricognizioni dei finanzieri non hanno dato esito, ma proseguiranno le indagini

I due pastori tedeschi della guardia di finanza di Auronzo hanno scandagliato ieri, 1 dicembre, il territorio di Rua e San Pietro, alla ricerca di Matteo Vendramin.
In collaborazione con l'unità di comando locale dei vigili del fuoco, sono stati battuti terreni e sentieri, a cominciare dalla zona di via Guizza, a poco distanza da dove il 31enne di Campolongo aveva posteggiato la sua auto, la mattina del 7 ottobre.
I cani molecolari del nucleo di soccorso alpino delle fiamme gialle sono specializzati nella ricerca di persone che spariscono tra le montagne, dispersi in escursioni o sotto valanghe.
A San Pietro di Feletto, il territorio ha caratteristiche carsiche, l'area dei “Landron” e della Val Trippera sono conosciute tra gli appassionati delle gite fuori porta.
Nei giorni seguenti alla scomparsa era stato già battuto il territorio, ma del 31enne non erano state ritrovate tracce.
Il timore è che il giovane possa essere caduto in qualche anfratto nascosto. Il fiuto dei cani molecolari potrebbe portare a trovare qualche traccia. Matteo Vendramin, anche durante le vacanze estive in agosto in Slovenia, aveva fatto canyoning ed escursionismo.

Come immagine del profilo sui social aveva scelto proprio un'immagine della vacanza, mentre sorridente stava facendo torrentismo. Cosa possa essere accaduto quella mattina rimane un mistero.
Quel giorno però Matteo Vendramin doveva fare una visita medica, un’ecografia e poi andare al lavoro a mezzogiorno.
L’ecografia non l’ha mai fatta, e i parenti sostengono che fosse in ansia per le sue condizioni di salute, per via di sintomi preoccupanti. Dove stesse andando e cosa stesse facendo a San Pietro di Feletto, rimangono domande senza ancora una risposta.
Le ultime immagini a Rua sono rimaste impresse nei filmati di videocamere private, mentre stava girando a piedi. Ma nessuno tra gli abitanti quella mattina l'avrebbe visto. Una decina di giorni fa, familiari e amici avevano rinnovato l'appello perché fossero riprese le ricerche con personale specializzato e si facessero avanti eventuali testimoni di Rua.
La Prefettura di Treviso ha di riattivato una nuova ricognizione del territorio. L'associazione Penelope Veneto ha seguito il caso, lanciando appelli a fianco della famiglia.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso








